ANIMALE/UMANO - "La tauromachia come pretesto narrativo"
Arriva al cinema nell'estate 2024 l'opera prima nella fiction di Alessandro Pugno, "
Animale/Umano", girato tra Italia e Spagna. La storia di un giovane che sceglie di imparare a fare il torero e del suo rapporto con l'animale con cui dovrà scontrarsi.
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La prima idea - spiega Pugno -
è nata da una foto che ho visto dieci anni fa e che poi si è rivelata essere un fotomontaggio, ma poco cambiava: mostrava un torero che sembrava pentirsi di fronte al toro, mi ha fatto riflettere sull'empatia tra uomo e animale, prima non avevo mai avuto rapporti con la tauromachia. Inizialmente doveva essere un documentario, cercavo di mostrare cosa porta ancora oggi tanti giovani da tutto il mondo a frequentare le scuole di toreri: non vogliono uccidere i tori, hanno un desiderio come di trascendenza, e mi chiedevo anche perché il toro fosse così presente in tante iconografie... c'erano troppe cose per un solo documentario, ho sentito il bisogno di trasformare il progetto in un film di finzione".
La tauromachia, spiega ancora l'autore di Casale Monferrato, "
è solo uno spunto per parlare del rapporto tra uomo e animale, facendone emergere i paradossi, faccio domande ma non voglio dare risposte. Sapevo di affrontare un tema politicamente scorretto, ci sono infatti state polemiche in Spagna quando è uscito, in primavera, ma non credo sarà così in Italia dove le corride non esistono. E' un film sulla compassione, per me, non solo verso gli animali ma anche verso un ragazzo che si trova costretto in un ruolo: quanto siamo liberi di scegliere la vita che viviamo? Mi piaceva anche riflettere sui tempi che cambiano, questo mondo è legato a valori antichi che oggi si scontrano con il cambiamento delle sensibilità. Non voglio dire cosa il pubblico deve pensare, non lo trovo giusto".
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All'estero - spiega ancora -
con il pubblico ho avuto belle sorprese: a Pechino ci hanno visto un romanzo di formazione, a Mosca erano tutti giovani e lo hanno letto come un racconto antispecista. Per me è la bellezza del cinema, dell'arte: fa risuonare in ciascuno frequenze diverse. La tauromachia per me è un pretesto per fare l'ultima tragedia greca possibile, con due innocenti che si trovano di fronte e uno dei due dovrà dare la morte all'altro: non decidiamo noi dove nascere".
Alla presentazione torinese anche il giovanissimo protagonista
Ian Caffo ("
Se farei ancora l'attore? Se si presenta l'occasione giusta, perché no?", commenta) e la protagonista femminile
Silvia Degrandi. "
Lo confesso: io e Alessandro al liceo eravamo compagni di banco, ritrovarlo sul set è stato facile ma avrebbe potuto non esserlo, non era scontato. Io tendo ad affidarmi e lui mi ha fatto sentire sicura, ci siamo capiti bene".
I produttori
Daniele De Cicco e Daniele Segre spiegano il perché di questa avventura: "
Conoscevamo il talento di Alessandro e ci piaceva l'idea di lavorare con lui. Ci piace coltivare il rapporto con gli autori, nei suoi documentari vedevamo una forza e un punto di vista che meritavano uno sforzo da parte nostra. Il film sta ricevendo molte attenzioni all'estero, siamo contenti".
Carolina Boco di Draka Distribution, in chiusura, aggiunge che "
il film ci è piaciuto molto anche se sappiamo che è il tema della corrida può essere commercialmente un rischio, ma abbiamo voluto crederci. Non è un film semplice, vero, ma intendiamo accompagnarlo in un tour per tutta Italia. Pensiamo sia un lavoro complesso e anche filosofico, che sa parlare ai giovani di oggi".
26/06/2024, 19:44
Carlo Griseri