VISIONI DAL MONDO 10 - Presentato il programma
Milano capitale del cinema del reale dal 12 al 15 settembre 2024 con il
10° Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, l’atteso appuntamento annuale con il cinema documentario ideato, fondato e diretto da Francesco Bizzarri, con la direzione artistica di Maurizio Nichetti.
L’edizione di
Visioni dal Mondo targata 2024 per il decimo anniversario sceglie un tema provocatorio "
Non c'è più tempo", un invito all’azione, alla riflessione, un richiamo all'impegno, alla fermezza e alla determinazione, esplorando attraverso le proiezioni in anteprima le questioni più urgenti e pressanti del nostro tempo. Il coraggio, la forza, la parità di genere, l’ambiente, la giustizia sociale, la memoria storica, le guerre, la ragione e la follia umana, la sicurezza, la libertà, il disturbo dello spettro autistico, questi i temi dei38 documentari italiani e internazionali selezionati che con differenti orizzonti narrativi offriranno uno sguardo profondo e stimolante sulla realtà che ci circonda.
Il 10° Festival rappresenta una milestone straordinaria per la manifestazione, segnando un
decennio di impegno nel supportare il settore e promuovere il genere documentario come forma d’espressione in grado di narrare il mondo contemporaneo in tutte le sue complessità. Con l’obbiettivo, infatti, di raccontare il mondo in cui viviamo con uno sguardo libero e aperto, in questi anni Visioni dal Mondo è stato il palcoscenico ideale per promuovere il cinema del reale, diventando un punto di riferimento per registi, produttori e appassionati del genere documentaristico.
Visioni dal Mondo 2024 si terrà in tre luoghi simbolo di cultura del capoluogo lombardo: il Teatro Litta, sede del Concorso Italiano e di Visioni Incontra, la sezione Industry del Festival dedicata al business e rivolta ai professionisti, curata da Cinzia Masòtina, Head of Industry, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, anticipatore nell’introdurre all’interno della propria offerta culturale la realtà virtuale fin dal 2014, che ha co-curato la terza edizione di Visioni VR, il Concorso dedicato ai documentari in realtà virtuale, e la Cineteca Milano Arlecchino, modello di cinema d'arte moderna nel panorama della città, che ospiterà i film documentari selezionati per il Concorso Internazionale. Anche per questa edizione, Visioni dal Mondo offrirà la possibilità di seguire le anteprime da tutta Italia sul sito ufficiale del Festival
www.visionidalmondo.it attraverso le sale web della piattaforma streaming italiana MYmovies.
“
Sono profondamente orgoglioso di celebrare il decimo anniversario del Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo. Questo traguardo rappresenta non solo una pietra miliare per il nostro Festival, ma anche un'importante conquista per l'industria del documentario in Italia e nel mondo" - ha sottolineato
Francesco Bizzarri,
ideatore e Presidente di
Visioni dal Mondo - "
Fin dall'inizio, il nostro obiettivo è stato quello di creare una piattaforma dinamica e inclusiva che mettesse in luce il potere del cinema del reale. In questi dieci anni, abbiamo lavorato instancabilmente per costruire un ponte tra registi e produttori, facilitando incontri e collaborazioni con addetti ai lavori, direttori di altri festival e professionisti del settore. Questa sinergia ha permesso di ampliare le opportunità per i nostri talenti e di promuovere la diffusione di storie significative e d'impatto. Il tema di quest'anno, 'Non c'è più tempo', riflette la nostra urgenza di affrontare le sfide globali attraverso il linguaggio del documentario. È un richiamo all'azione, un invito a riflettere e a prendere posizione su questioni cruciali, crediamo fermamente che il documentario sia uno strumento potente per il cambiamento e per la sensibilizzazione, di libertà e democrazia. Guardando al futuro, siamo entusiasti di continuare a supportare e a ispirare la prossima generazione di documentaristi. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito al successo di Visioni dal Mondo, dai registi e produttori ai partner, agli sponsor e al nostro appassionato pubblico. Insieme, continueremo a esplorare, a documentare e a condividere le storie che contano”.
“
Il potere del documentario risiede nella sua capacità di raccontare storie vere con profondità e autenticità, sensibilizzando e ispirando il cambiamento. La selezione di quest'anno è particolarmente potente, con opere che affrontano temi cruciali e di estrema attualità. Il nostro Festival è diventato un punto di riferimento per il cinema del reale e attraverso proiezioni, incontri, masterclass e panel di discussione, continuiamo a promuovere un dialogo vibrante e significativo tra tutti i partecipanti. Visioni dal Mondo rappresenta un'occasione unica per scoprire, riflettere e agire." -
Maurizio Nichetti, direttore artistico di
Visioni dal Mondo.
Sono 38 le anteprime dei film documentari italiani e internazionali in programma per le diverse sezioni del Festival: Concorso Italiano con le due categorie lungometraggi e new talent opera prima rivolto ai cineasti italiani, Concorso Internazionale, dedicato a produzioni straniere.
Il tema dell’edizione 2024. "
Non c'è più tempo" è il tema della decima edizione che vuole provocare un appello all'azione, al coraggio e alla fiducia nel futuro. In questo momento critico, il Festival attraverso i film documentari invita tutti a riflettere e a unirsi nell'impegno di agire con fermezza e determinazione. Il tempo è un bene irrecuperabile e il futuro dipende dalle azioni intraprese oggi. Non c'è più tempo è un imperativo chiaro, un invito a emergere dall'ombra dell'immobilismo, non solo un richiamo all'urgenza, ma un grido che incita a liberarsi dalle catene delle lamentele, a sfidare l'inerzia e ad abbracciare con coraggio le decisioni audaci necessarie per plasmare il futuro.
I grandi temi di attualità e le storie di personaggi comuni e famosi raccontati a
Visioni dal Mondo 2024. Temi internazionali, come la forza, la resilienza, le relazioni tra famiglia e società attraverso il punto di vista di una bambina, il coraggio e la lotta contro la corruzione nell'industria e le catastrofi ambientali, la nascita del movimento #MeToo in Grecia, il razzismo e le dinamiche del sistema giudiziario statunitense, ma anche racconti originali su personaggi che hanno lasciato un segno come Tony Gaudio, il primo italiano ad aggiudicarsi l'Oscar alla miglior fotografia per il film "Avorio nero" nel 1937 anticipando di 11 anni la vittoria di Vittorio De Sica, Max Linder, il primo divo internazionale che creò ai primi del ‘900 la prima grande maschera del cinema, Giovanni Gastel, Il celebre fotografo, Bob Noto, fotografo, grafico, designer e uno dei più grandi gourmet del mondoe ancora storie di cronaca che hanno segnato un’epoca come quella del piccolo Alfredo Rampi “Alfredino”, morto in un tragico incidente nel 1981.
Le proiezioni dei film documentari avranno la presenza in sala dei registi nazionali e internazionali che risponderanno a curiosità, approfondimenti e domande del pubblico. Maurizio Nichetti incontra
Mario Martone. Sarà Mario Martone, regista e sceneggiatore, la guest of honor del 10° Festival con un incontro in programma.
Visioni dal Mondo for "Feeding Hope", la campagna della Commissione Europea. Proiezione di "
Winning Battles", dei registi Claire Billet, Oliver Jabard, Julien Pebrel, Olivier Laban-Mattei, in collaborazione con la Commissione Europea. Un cortometraggio prodotto per la campagna "
Feeding Hope", volta a sensibilizzare l'opinione pubblica sul ruolo cruciale dell'UE nel finanziamento delle operazioni di aiuto umanitario.Partner e sponsor 2024. Il 10° Festival organizzato da Frankieshowbiz è patrocinato da Regione Lombardia, RAI, CNA Cinema e Audiovisivo e dall’Associazione dell’autorialità cinetelevisiva 100autori.
Il
Concorso Italiano dedicato ai cineasti italiani con due categorie,
lungometraggi e
new talent opera prima. 21 i film documentari in Concorso per i premi:
- Premio Visioni dal Mondo Concorso Lungometraggi Italiani del valore di 5.000 euro, assegnato da giurati, quali: Domizia De Rosa, presidente di Women in Film, Television & Media Italia, Giannandrea Pecorelli, produttore cinematografico e televisivo, e Gianfranco Rinaldi, avvocato di diritto di cinema e audiovisivo, docente, membro di film commissions e commissioni ministeriali.
- Premio GKSD Investment Holding New Talent Opera Prima del valore di 2.500 euro, conferito da una giuria composta da studenti delle facoltà e delle scuole di cinema milanesi Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, IED - Istituto Europeo di Design e Centro Sperimentale di Cinematografia.
I lungometraggi in Concorso concorreranno anche al Riconoscimento Rai Cinema, dedicato a Franco Scaglia che prevede l’acquisizione dei diritti televisivi per le Reti Rai.
Concorso Internazionale, rivolto alle produzioni indipendenti straniere, con la proiezione in anteprima italiana di 10 film documentari che concorreranno al:
- Premio Visioni dal Mondo Miglior Documentario Internazionale, del valore di 3.000 euro, assegnato da giurati internazionali quali: Heidi Groenauer, direttrice di ZeLIG, scuola per documentari, televisione e new media, Bettina Hofmann, co-direttrice dell’area documentari di RTS Radio Televisione Svizzera francese, e Gudula Meinzolt, produttriceinternazionale;
- Premio Amici Cineteca Milano, conferito da una giuria composta dai possessori di Cinetessera 2024 della Cineteca Milano Arlecchino.Inoltre, tutti i titoli del Concorso italiano e internazionale fruibili anche su MYmovies concorreranno al Premio MYmovies, il premio del pubblico assegnato dalla community di cinefili iscritti alla piattaforma MYmovies ONE. Il Premio prevede per il film documentario vincitore la proposta di distribuzione SVOD su MYmovies ONE per 18 mesi con una flat fee di € 2.000 e la comunicazione per un valore media di pari importo nel caso di distribuzione cinematografica.
Visioni Incontra, la sezione Industry del Festival curata da Cinzia Masòtina, Head of Industry, aprirà la manifestazione e si terrà giovedì 12 e venerdì 13 settembre. La sezione, esclusivamente dedicata al settore, a inviti e per soli accreditati, prevede il Concorso Visioni Incontra, dedicato ai progetti documentari ancora nella fase work in progress o in final development, gli incontri one on one con potenziali finanziatori, commissioning editors, coproduttori, distributori, film commissions, fondi, panel e roundtable. In Concorso 19 progetti italiani e internazionali che concorreranno ai premi:
- Premio Visioni Incontra Miglior Progetto Documentario del valore di 2.500 euro;
- Premio sottotitoli Lo Scrittoio, assegnato al progetto che meglio racconti la globalità e l’interculturalità;
- Premio Archivio Documentario Luce, il premio consiste nella fornitura di materiale di Archivio del Luce, per un massimo di 10 minuti, al progetto ritenuto dai responsabili del Luce il più interessante per il suo utilizzo dell’Archivio;
- Premio La Compagnia costituito dalla selezione di un progetto che, una volta ultimato, verrà inserito nella programmazione del Cinema La Compagnia di Firenze, l'unica sala in Italia dedicata esclusivamente al cinema documentario;
- Premio Bio to B costituito dalla selezione di un progetto che potrà partecipare al Bio to B Industry Days, appuntamento annuale che Biografilm Festival (Bologna) dedica al networking business to business tra professionisti dell'audiovisivo;
- Premio CoPro - The Israeli Coproduction Market, costituito dalla selezione di un progetto che potrà partecipare a CoPro - The Israeli Coproduction Market, punto di riferimento nell'industria cinematografica israeliana.
Inoltre,
fuori concorso il progetto "
Storie per Sandro", regia di Giacomo Boeri, prodotto da The Blink Fish, produttore Carlo Alpeggiani, vincitore del Premio Visioni Incontra al Bio to B
"
Dopo il periodo pandemico si era assistito ad un rinnovato ottimismo creativo, produttivo e distributivo nel mondo del documentario"– dice
Cinzia Masòtina, Head of Industry - "
e proprio l’edizione 2024 della Berlinale ha ribadito, con l’Orso d’Oro a "Dahomey" della regista francese Mati Diop la centralità e l’importanza del cinema documentario a livello europeo e mondiale: ma in Italia si è forse ad un turning point non propriamente positivo per il documentario ed il cinema indipendente tout court. Visioni Incontra 2024 sarà ancora una volta a testimoniare che il genere documentario è una palestra di innovazione dei linguaggi, un luogo di rispecchiamento identitario non retorico, custode e insieme attualizzatore della memoria di luoghi, di donne e uomini, arte e storia del nostro Paese. La cultura, l’immaginario collettivo, le nuove generazioni hanno bisogno oggi più che mai di questo nutrimento, che non è solo il contorno di un menù fisso.”
Visioni VR, giunta alla terza edizione, è la sezione del Festival interamente dedicata alla realtà virtuale. Nata dalla collaborazione tra Visioni dal Mondo e il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, con l’obiettivo di promuovere la creatività ‘virtuale’ del settore documentario e offrire al pubblico esperienze sempre più immersive, vede quest’anno la partecipazione di 6 documentari che spaziano dall’attualità alla pedagogia, dal viaggio fisico a quello interiore fino al racconto di avvenimenti cruciali della storia recente e concorreranno al
Premio speciale Visioni dal Mondo decretato da una giuria popolare del valore di 1.000 euro.
Tra le attesissime anteprime, storytelling del reale, in cartellone al Festival: Film di apertura della decima edizione del Festival sarà il film documentario "
The Lost Legacy of Tony Gaudio" regia di Alessandro Nucci, in programma, su invito, giovedì 12settembre al Teatro Litta alla presenza del regista. Il film porta alla luce la storia di un giovane calabrese che nel 1906 parte alla volta del Sogno americano: Gaetano ‘Tony’ Gaudio. All’ombra della Statua della Libertà, rafforza presto la sua passione per la fotografia cinematografica e il suo talento lo guida verso Hollywood, dove nel 1937 raggiunge l'apice della carriera vincendo l'Oscar alla miglior fotografia per il film "Avorio nero", diventando il primo italiano a ottenere questo riconoscimento e anticipando di 11 anni la vittoria di Vittorio De Sica. "
The Lost Legacy of Tony Gaudio" è un omaggio ad un migrante italiano che ha portato la creatività, la conoscenza e il saper fare Italiano nel mondo del cinema americano ancora agli albori, e che non deve essere dimenticato.
Sempre sulla storia del cinema "
Life & Deaths of Max Linder" regia Edward Porembny, lungometraggio che racconta la storia dimenticata di Max Linder, il primo divo internazionale del cinema, spesso ignorato dal grande pubblico nonostante il suo profondo impatto sulla storia cinematografica. Celebrato in Europa e negli USA per il suo charm e la sua ingegnosa personalità da boulevardier, Linder guadagnò fortune e conquistò milioni di spettatori in entrambi i continenti, influenzando direttamente Charlie Chaplin nel creare il suo celebre alter ego. Il documentario esplora la drammatica vita dell’attore, dalle sue straordinarie vicende fino al tragico doppio suicidio con la moglie, evento che segnò la fine della sua brillante carriera. Perché un personaggio così influente è stato dimenticato? "
Life & Deaths of Max Linder" cerca di rispondere a questa domanda, offrendo uno sguardo approfondito su un'icona del cinema muto e sulle tragiche vicissitudini personali che hanno contribuito alla sua oscurità nel tempo.Utilizzando l'intelligenza artificiale per aumentare la frequenza dei fotogrammi rendendo i video più fluidi, e le reti neurali per migliorare la qualità dell'immagine riducendo il rumore visivo, il regista ricostruisce e completa il film con materiale originale restituendo vita e chiarezza visiva al personaggio.
"
Call me Mule", lungometraggio del regista John McDonald, che segue il pellegrinaggio di John Sears, conosciuto come Mule, che da oltre trent'anni viaggia nell'ovest degli Stati Uniti con i suoi tre muli. Quest'uomo di 65 anni abbraccia una vita en plein air, difendendoil diritto alla libera circolazione e a una semplice armonia con la natura. Durante un viaggio epico di 500 miglia per consegnare un messaggio al Governatore della California, Mule si scontra con autorità e istituzioni locali, cercando un'alternativa alla modernità. Attraverso la narrazione di questo personaggio intrigante, che si muove controcorrente nella terra della libertà, il film solleva interrogativi fondamentali sulla libertà di movimento e sull'accesso alla terra pubblica, mettendo in discussione i valori e le convenzioni della società contemporanea.
"
For the Time Being", primo lungometraggio della regista tedesca Nele Dehnenkamp, narra la tenace battaglia di Michelle Bastien-Archer contro il sistema giudiziario americano. Determinata a dimostrare l'innocenza del marito Jermaine, condannato a 22 anni di carcere per omicidio volontario, Michelle si impegna instancabilmente per la sua liberazione. Jermaine è detenuto nel carcere di massima sicurezza di New York, Sing Sing. Con l'emergere di nuovi documenti che mettono in dubbio la testimonianza chiave del processo, la speranza di Michelle si accende e rafforza ulteriormente il suo impegno per ottenere giustizia per Jermaine. Michelle, dipendente comunale e madre single di due figli, affronta le sfide con fermezza, condividendo le sue paure e speranze. Il documentario cattura la sua vita quotidiana tra le telefonate dal carcere, le visite agli avvocati e la partecipazione a eventi di solidarietà per afroamericani ingiustamente condannati. "
For the Time Being" non si limita a essere una storia d'amore, ma esplora profondamente il razzismo e le dinamiche del sistema giudiziario statunitense, offrendo una narrazione intensa e coinvolgente della lotta per la giustizia e della resilienza umana.
"
Grand Me", della regista iraniana Atiye Zare Arandi, racconta la storia di Melina, una bambina che vive con i suoi nonni dopo il divorzio dei suoi genitori: nessuno dei due, infatti, è disposto egoisticamente a sacrificare la propria nuova relazione per il bene della figlia. Quando Melina raggiunge l'età di nove anni, diventa legalmente in grado di portare il suo caso di custodia in tribunale per cercare di andare a vivere con sua madre, un desiderio ostacolato sia dal padre che dal nuovo patrigno. Il film segue le crescenti tensioni, le lotte quotidiane e la rapida maturazione di Melina, costretta a confrontarsi al contempo con l'abuso fisico del padre e l'assenza emotiva della madre, affrontando sfide emotive che superano di gran lunga quelle adatte alla sua età. Alla fine, Melina decide di non portare il suo caso in tribunale, consapevole che questo non risolverebbe i problemi che sta vivendo. Melina, ormai diretta e schietta, affronta la madre in un confronto intimo e duro, mettendola simbolicamente "sotto processo". “
Grand Me" offre una riflessione profonda sulla resilienza di una bambina in un mondo adulto e sulla complessità delle dinamiche familiari, ponendo l’attenzione su temi di benessere infantile e responsabilità genitoriale.
"
Tack", lungometraggio della regista Vania Turner, che segue la storia di Sofia Bekatorou, campionessa olimpica di vela che ha avviato il movimento #MeToo in Grecia. Il coraggio nel denunciare un atto di violenza perpetrato da una figura influente nella Federazione Ellenica di Vela catalizza un'onda di cambiamento sociale senza precedenti nel paese. Amalia, giovane sportiva, ispirata dall’atleta, decide di portare avanti la battaglia personale per la giustizia, dopo aver subito abusi da parte del suo allenatore durante l'infanzia. Il documentario segue le due donne attraverso due anni cruciali, testimoniando la loro determinazione nel cambiare il panorama sociale greco. Sofia, sostenitrice attiva di riforme legali per dare voce alle vittime di abusi, e Amalia, protagonista del primo processo #MeToo in Grecia contro il suo abusatore, affrontano con dignità e risolutezza le sfide del sistema giudiziario e della società stessa. Il film dipinge con tocco sensibile e vibrante il dramma del tribunale, attraverso animazioni che danno vita alle intense dinamiche processuali. “
Tack" documenta il coraggio di affrontare la violenza di genere, mostrando l'impatto del trauma sulle vittime e le carenze del sistema giudiziario, così come l'isolamento delle vittime nelle piccole comunità.
"
Bob Noto, the world’s finest palate", regia di Francesco Catarinolo, su Bob Noto, scomparso nel 2017, il film documentario non è solo la storia di un uomo straordinario, ma un racconto sul potere della prospettiva e del punto di vista. I piatti fotografati da Bob, filtrati attraverso la sua sensibilità artistica, riflettono i loro creatori, i più grandi chef della scena culinaria italiana e internazionale. Da Ferran Adrià, che racconta della speciale amicizia condivisa con Bob, a Scabin, Baronetto, Bottura, Cracco, Crippa e molti altri volti della cucina italiana, i più importanti chef d'Europa e del mondo si sono uniti per raccontare come Bob abbia influenzato il modo in cui guardiamo e gustiamo il cibo. È un pellegrinaggio alla ricerca del miglior piatto e della migliore opportunità per renderlo eterno con un "click". Un viaggio alla scoperta del significato più profondo della parola "gourmet".
"
Il Mondo Fuori - La vita e i luoghi di Giovanni Gastel", regia di Camilla Morino. "Non c'è nulla là fuori" ripeteva ogni giorno Giovanni Gastel dal suo studio fotografico. Chi c'è stato racconta di un mondo in cui il tempo si fermava e la voglia di andare via svaniva. E oggi, cosa resta? Giovanni Gastel, cresciuto in una tra le più importanti famiglie aristocratiche di Milano, inizia la sua carriera da fotografo usando come studio una cantina stretta e umida arrivando a conquistare le più importanti testate di moda. Il mondo fuori dalle mura di casa, è però per lui caotico, rumoroso, frenetico. Impara così a creare intorno a sé piccole isole felici; come il suo studio dove chiunque è il benvenuto ed entrando perde la percezione del tempo. Alla fine di ogni giornata qualcuno prova a tornare nel mondo esterno e sempre Giovanni risponde “Ma dove andate? Non c’è niente là fuori!”. Il documentario ripercorre la vita di Gastel attraverso le testimonianze di alcuni tra i suoi più cari amici e parenti, tra cui il figlio Marco Gastel, la sorella Anna Gastel, Luisa Radice Fossati, la stylist Micaela Sessa, la fotografa Silvia Paoli, gli architetti Pietro Lissoni e Stefano Boeri, la modella Bianca Balti e la giornalista Cristina Lucchini. Grazie a interviste, video e ricordi la regista offre un ritratto del fotografo, mettendo insieme i pezzi di ciò che è rimasto qui fuori.
"
La tv nel pozzo", regia di Andrea Porporati, racconta l'incidente di Vermicino, un tragico evento che sconvolse l'Italia il 10 giugno 1981, portando alla morte del piccolo Alfredo Rampi, noto come Alfredino. Piuttosto che limitarsi alla cronaca degli eventi, il documentario si concentra sull'impatto mediatico della vicenda. Attraverso la lente delle telecamere della Rai, che trasmisero in diretta le ultime 18 ore del tentativo di salvataggio, il caso di Alfredino divenne uno dei più significativi nella storia dei media italiani, influenzando profondamente l'opinione pubblica. Il simbolo di questa tragedia è la foto di un bambino sorridente con una maglietta a righe. Questa immagine divenne presto familiare a tutta Italia, apparendo sulle prime pagine dei giornali e sui teleschermi dei notiziari nazionali. Quarant'anni dopo, lo stesso sorriso innocente di Alfredino campeggia su un murales alto venti metri nel quartiere romano della Garbatella, ricordando a tutti l'evento che ha segnato un'epoca. "
La tv nel pozzo" non vuole raccontare la cronaca della sua storia ma piuttosto chi l'ha raccontata, ossia i media, che hanno fatto loro la storia di Alfredo Rampi trasformandola in un punto cardine della coscienza collettiva.
12/07/2024, 07:59