VENEZIA 81 - La presenza di Rai Cinema
Quattro film italiani nel Concorso principale e un’ampia proposta di film, documentari e cortometraggi – per un totale di ventidue titoli - che Rai Cinema ha contribuito a produrre, sono stati selezionati nelle diverse sezioni del Festival.
Undici di questi sono firmati da registe, quattro sono distribuiti in sala da 01 Distribution.
I film in Concorso sono: CAMPO DI BATTAGLIA di Gianni Amelio, VERMIGLIO di Maura Delpero, IDDU di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, DIVA FUTURA di Giulia Louise Steigerwalt.
Nel Fuori concorso: L’ORTO AMERICANO di Pupi Avati (film di chiusura del Festival), SE POSSO PERMETTERMI - CAPITOLO II di Marco Bellocchio, IL TEMPO CHE CI VUOLE di Francesca Comencini, BESTIARI, ERBARI, LAPIDARI di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, RIEFENSTAHL di Andres Veiel.
In Orizzonti: NONOSTANTE di Valerio Mastandrea (film di apertura Orizzonti, Concorso), OF DOGS AND MEN di Dani Rosenberg (Concorso), LA STORIA DEL FRANK E DELLA NINA di Paola Randi (Orizzonti Extra Concorso), VITTORIA di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman (Orizzonti Extra) e il cortometraggio RENÈ VA ALLA GUERRA di Luca Ferri, Morgan Menegazzo, Mariachiara Pernisa (Concorso).
Tra gli Eventi Speciali della Mostra: il cortometraggio 101% di Serena Corvaglia.
Alle Giornate degli Autori:
COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA di Federica Di Giacomo (Eventi speciali, film di apertura Giornate), TAXI MONAMOUR di Ciro De Caro (Concorso), QUASI A CASA di Carolina Pavone (film di apertura Notti Veneziane), LA SCOMMESSA - UNA NOTTE IN CORSIA di Giovanni Dota (Notti Veneziane), BASILEIA di Isabella Torre (Fuori concorso, film di chiusura Giornate).
Nella SIC - Settimana Internazionale della Critica: ANYWHERE ANYTIME di Milad Tangshir (Concorso) e il cortometraggio BILLI IL COWBOY di Fede Gianni (SIC@SIC Short Italian Cinema – Concorso)
“Quattro opere italiane in Concorso di autori e autrici di generazioni diverse, che pur seguendo percorsi distinti, ruotano su vicende che rimandano alla Storia del nostro Paese – commenta la selezione Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. Credo che ci sia un elemento comune che lega questi registi, ed è la necessità, in questo tempo indefinito e pieno di incertezze, di rivolgere lo sguardo al passato più o meno recente, per riuscire a sviluppare un racconto contemporaneo e rappresentare meglio chi siamo. E così il maestro Gianni Amelio torna ai giorni della Prima guerra mondiale per parlarci degli orrori della guerra, Maura Delpero ambienta una storia al femminile, personale ma allo stesso tempo collettiva, in un paesino montano negli anni Quaranta, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza reinventano episodi della latitanza di un boss mafioso ispirato a Matteo Messina Denaro per raccontare cosa si nascondeva dietro il sistema di scambio dei “pizzini”. E Giulia Loiuse Steigerwalt ricostruisce la storia dell’agenzia Diva Futura fondata da Riccardo Schicchi negli anni Ottanta/Novanta, che trasformò l'utopia hippie dell'amore libero nel nuovo fenomeno del porno, dando vita a personaggi come Ilona Staller e Moana Pozzi.
Alla Mostra partecipano anche molti degli autori con i quali abbiamo costruito negli anni un rapporto di collaborazione molto stretto. Solo per citarne alcuni: Marco Bellocchio, con il corto girato nei luoghi originari della sua famiglia, la casa che tante volte abbiamo visto fare da sfondo al suo cinema, Pupi Avati che chiude il Festival con un film dalle atmosfere horror gotiche ambientato tra i luoghi amati dell’Emilia Romagna e il Midwest americano, Francesca Comencini che ricostruisce e reinventa il rapporto con il suo indimenticabile padre, Valerio Mastandrea che apre la sezione Orizzonti raccontando lo scompiglio che irrompe nella vita del protagonista nel corso della tranquilla routine della vita in ospedale”.
“Ma questo è in assoluto l’anno delle registe – aggiunge Nicola Claudio, presidente di Rai Cinema - forse quello in cui Rai Cinema ne accompagna di più al Festival, un dato che, ci fa piacere osservare, conferma il valore di quanto costruito insieme in questi anni. Undici registe tra autrici affermate, emergenti o all’opera prima, significa che finalmente le loro voci riescono a farsi sentire e a trovare sempre maggiori spazi nella competizione. Eravamo certi che questo momento sarebbe arrivato, siamo felici che sia accaduto ora”.
23/07/2024, 13:17