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VENEZIA 81 - "La Storia del Frank e della Nina", ritmo ed empatia


Paola Randi costruisce un film dal grande ritmo e con tre personaggi con cui si empatizza a prima vista.


VENEZIA 81 -
La storia del Frank e della Nina
Quali ingredienti "nuovi" ci sono ne "La Storia del Frank e della Nina" di Paola Randi? Non la voce narratrice fuori campo che proviene da uno dei personaggi che nel film è muto, non l'alternanza tra colore e bianco e nero (anche nella stessa inquadratura, quando serve), non di certo il "triangolo" sempre indeciso tra amicizia e amore (qui sono due ragazzi e una ragazza, ma le combinazioni possibili sono tutte già viste), né la capacità di costruire una narrazione dal ritmo spezzato (animazioni, parentesi nel racconto, rotture della quarta parete...).
Niente di nuovo, quindi: vero, ma del resto anche le note con cui tutta la musica del mondo è sempre stata e sempre sarà scritta sono sempre le solite sette (o dodici, per chi ama la maggiore precisione).

Onore e merito a Paola Randi per la sua capacità - poco evidente finora in carriera, certamente affinata col tempo - di dosarli bene tutti, questi ingredienti, costruendo con "La Storia del Frank e della Nina" un film che avvince dal primo minuto (con quella sorta di "corto" quasi autonomo su un furto di rame coreografato al meglio...), con personaggi cui ci si affeziona (Frank e Nina, ovviamente, ma anche il povero Gollum e la meravigliosa piccola Maria, oltre al Comandante cui dà stralunata concretezza un sorprendente Bruno Bozzetto) e scelte musicali sempre molto azzeccate.

Tre solitudini, tre destini che si incrociano e che insieme possono trovare compiutezza (o almeno speranza): in una Milano raramente così viva sullo schermo, Randi - che si lascia forse prendere la mano nel finale, in cui qualche taglio avrebbe forse un po' giovato - deve la riuscita del suo film anche ai tre protagonisti, da una Ludovica Nasti che è ormai una conferma continua (fin dall'esordio nella prima stagione de "L'amica geniale") agli ottimi Gabriele Monti e Samuele Teneggi.

Un film che parla di giovani con una veste e una sincerità che i giovani dovrebbero riconoscere: la speranza è che lo "incontrino" in sala, potrebbe essere una piacevole sorpresa.

31/08/2024, 22:42

Carlo Griseri