VENEZIA 81 - Ben Jelloun: "La cultura aiuta la pace"
Lo scrittore marocchino
Tahar Ben Jelloun è al Lido alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia come presidente onorario del Premio Bookciak! 2024, ma ha anche tenuto un incontro in cui ha parlato di pace a partire dal suo libro “L’Urlo - Israele e Palestina. La necessità del dialogo al tempo della guerra”.
Cosa può fare la cultura per la pace?
La cultura è fondamentale contro le ingiustizie e la guerra. Non solo il cinema ovviamente, ma anche la pittura, la poesia, la narrativa... tutto può servire: di certo non può far finire le guerre, ma dare il suo contributo. Da giovane partecipavo come studente alle manifestazioni contro il Vietnam: ovvio che non sono servite ma hanno fatto sentire meno sole le popolazioni vietnamite.
Ora per la prima volta nella storia si stanno facendo manifestazioni a favore della Palestina, è importante anche se vengono strumentalizzate come antisemite, mentre invece sono solo contro l'esercito israeliano e la guerra.
Ha dichiarato di sentirsi solo in questo momento storico.
Sì, mi sento una voce sola perché quando ho denunciato Hamas per gli attentati, non sono stato compreso dai palestinesi amici miei in Marocco, poi quando l'ho fatto contro i bombardamenti israeliani, sono stato accusato in Francia... ho capito che alle persone piace il radicalismo. Siamo arrivati al punto che non si può quasi neanche pronunciare la parola "palestinese", subito vieni tacciato di antisemitismo in Francia. Temo che il dialogo oggi sia impossibile, si ha proprio paura di parlare.
La guerra finirà mai?
L'uomo ha sempre amato la guerra, e poi si producono tante armi che vanno vendute... Io penso che oggi si stia svolgendo una sorta di terza guerra mondiale, solo spezzettata in varie parti del mondo: Yemen, Sudan, Ucraina, Palestina, e ci sono altri Paesi pronti a fare la loro parte, purtroppo.
28/08/2024, 08:02
Carlo Griseri