Note di regia di "Si dice di me"
Nel gennaio del 2020, ho varcato per la prima volta la soglia dello Spazio Comunale “Piazza Forcella”, quasi per caso. Da quel momento, non ho più potuto abbandonare quel luogo abitato da donne forti e fragili, commoventi e divertenti, eleganti e ruvide. L’energia che sprigionano e il coacervo di emozioni che Marina Rippa ha saputo accogliere e trasformare in opere d’arte nel corso degli anni mi hanno profondamente colpita. Ho deciso di dedicare tutto il mio tempo per comprendere le modalità migliori per raccontare loro e l’esperienza di cui fanno parte, molte delle quali presenti da più di dieci anni. La libertà che si respira in quel luogo, fatto del loro stare insieme, mi ha travolta e scossa, facendomi comprendere il valore e il potere della condivisione e della sorellanza come strumenti fondamentali per la vita quotidiana. Esperienze come questa insegnano e spingono a cercare piani B e seconde chance nella vita.
Negli ultimi quattro anni di lavoro sul film, ho esplorato diverse strade, cercando sempre di non perdere la bussola nel mare magnum della contingenza durante la produzione di un documentario che segue storie di vita. Dai singoli racconti personali delle donne, ricchi di luci ed ombre, fino alla storia di Marina Rippa stessa. Fondamentale è stato il suo ruolo nel permettermi di accedere a un universo poetico caratterizzato da incredibile dedizione, dolce cura ma anche profondo dolore. In questo viaggio, sono stati essenziali parole, ricerche, racconti e appunti, insieme a repertori di fotografie e video che raccontano i ricordi di Marina e di tutte le donne che nel corso degli anni hanno attraversato il suo cuore e gli spazi scenici di Napoli. Lo spettatore potrà quindi viaggiare nel tempo e nello spazio, così come ho avuto la fortuna di fare durante i miei anni di ricerca a Forcella e a casa di Marina. Le forti emozioni che permeano i racconti delle donne, che mostrano senza rendersene pienamente conto, sono testimonianze preziose di vite vissute con coraggio, di sfide affrontate e di battaglie vinte. La macchina da presa le ha seguite da vicino, con discrezione e rispetto, nel corso del tempo.
Isabella Mari