Note di regia di "Nudes - Seconda Stagione"
Ritorniamo al Revenge Porn con la seconda stagione di Nudes e lo facciamo allargando l’orizzonte al mondo degli adulti.
Le ripercussioni, la paura, il dolore e la responsabilità legata ad un fenomeno diffuso e oscuro come quello in questione.
Mentre nella prima stagione vittime e carnefici erano gli adolescenti, con la loro incapacità di prevedere le conseguenze delle loro azioni, la loro impulsività e inesperienza, in questa stagione sono gli adulti a portare in scena le proprie fragilità, ingenuità, scarsa educazione sentimentale e spesso solitudine.
SILVIA ED EMILIO
Nel caso Silvia ed Emilio, ponte fra il mondo adolescenziale della prima stagione e quello adulto della seconda, il Revenge Porn si manifesta nel mondo sportivo, che ha regole ferree, pressioni psicologiche ed aspettative così pesanti da spingere i nostri personaggi ad avere comportamenti di cui poi si vergogneranno capendo una lezione molto importante.
L’agonismo del mondo della scherma diventa teatro di una storia fra una giovane schermitrice e il suo maestro.
Le gare, la competitività, gli affetti e le paure dei protagonisti raccontano molto di più del mondo sportivo messo in scena.
Lo sport diventa metafora dei rapporti umani, fra adulti e ragazzi, genitori e figli, allenatori e allievi.
Raccontiamo di tutti quei ragazzi spinti dalle famiglie a vincere a tutti i costi, e dei loro genitori che, con le proprie aspettative, spesso sono ignari dei danni che causano ai figli.
È semplice rovinare la vita a qualcuno con un piccolo gesto di rabbia e di vendetta, perché si è insicuri, sotto pressione, fragili. È quello che succede in questo episodio dove la parte emotiva e sentimentale della storia rappresenta l’elemento predominante.
Le emozioni contrastanti di chi deve affrontare una gara importante e l’inizio della propria vita adulta si scontrano con un mondo che ha regole sconosciute, segreti, verità che a volte possono ferire.
Le verità degli adulti e le loro aspettative, che siano genitori o allenatori, si scontrano con quelle dei ragazzi. Nella collisione tra una emotività non controllata e la realtà, un gesto che può sembrare superficiale può portare ad una serie di drammi dalle gravi conseguenze.
Questo è un capitolo che si focalizza sull’ emotività quando è forte e ingestibile, sulla passione, l’amore genitoriale, l’idealizzazione dei maestri, l’ambizione, la fragilità e il primo amore.
Quanto ci possono mettere nei guai le emozioni?
Quanto è importante che dall’accaduto, anche il peggiore, se ne tragga una importante lezione di vita?
In un mondo elegante e apparentemente perfetto come quello della scherma, le emozioni dei nostri protagonisti, spesso nascoste o inconfessabili, ci guidano in racconto di formazione che lascerà un segno non solo sul mondo dei giovani ma anche su quello degli adulti.
Tutti avranno da imparare dall’errore di uno per capire che in fondo, in situazioni come queste, la reale responsabilità non è mai di un solo individuo.
Laura Luchetti
Il revenge porn è un abisso in cui sprofondano sempre più adulti come Luca, il professore interpretato da Fortunato Cerlino, o Michela, l’architetta interpretata da Lucia Mascino.
LUCA E GIACOMO
Luca e Giacomo è la storia di un padre e di un figlio. Su entrambi grava come un macigno la perdita prematura di Luisa, moglie di Luca e madre del ragazzo. Il dolore ha allontanato i due protagonisti e li ha spinti a cercare dei modi per lenirlo: il padre con il sexting, il figlio con le droghe.
La trappola sentimentale in cui cade Luca fa deflagrare i conflitti con il ragazzo. Ma poi, pian piano, entrambi capiranno che solo alleandosi potranno cercare una via d’uscita dall’incubo che stanno vivendo. Arrivare a toccare il fondo gli permetterà di guardarsi negli occhi senza pregiudizio e di provare di nuovo empatia l’uno per l’altro.
Il copione scritto da Valerio D’Annunzio intreccia abilmente dramma famigliare a un plot noir. Lo sviluppo degli eventi è incalzante e traghetta lo spettatore verso un finale inaspettato. Ma il cuore della vicenda sono i personaggi, il loro dolore, la loro umanità, il loro bisogno represso di affetto.
Anche in questo caso la scelta di cast è stata cruciale: Fortunato Cerlino è riuscito a raccontare le contraddizioni di Luca, la forza e il carisma che si alternano senza soluzione di continuità alla sua vulnerabilità, producendo accessi di rabbia ma anche attimi di grande tenerezza. E Lorenzo Sarcinelli ha dato vita, con il suo talento e la sua sensibilità, a un adolescente che esce dagli schemi logori del teen movie.
Ma quello che a mio avviso ha dato ancora più forza alle loro interpretazioni e alla storia nel suo complesso è stata la sintonia che gli attori hanno trovato durante le riprese. Sul set Cerlino e Sarcinelli sembravano, anche fuori dall’inquadratura, un padre e un figlio. Un legame irreale eppure verissimo che ha reso più autentica questa storia.
MICHELA E FRANCESCA
Michela è una donna solare, energica e volitiva. Ha fatto scelte coraggiose e complesse nella sua vita. Su tutte aver sfidato le convenzioni separandosi dal marito, il padre delle sue figlie, per una donna con la quale convive. Ma la scena di apertura, una cena con amici e famigliari, ci racconta come Michela sia una donna forte che non teme di confrontarsi con il passato ma cerca di dialogarci e di non rinnegarlo.
Ma è proprio da quel passato che arriva il video che rischierà di far esplodere il suo universo affettivo e professionale. A poco a poco Michela comincerà a dubitare di tutte le persone che la circondano. E alla fine anche di se stessa.
Perché Michela e Francesca è un family che si tinge di giallo. Ma la detection che la protagonista deve affrontare, suo malgrado, è anche l’occasione per un’indagine interiore. Cercare il colpevole di questo gesto violento e irresponsabile significa anche fare i conti con la propria integrità morale, interrogandosi sulle proprie responsabilità come madre e come amante.
Nel mettere in scena gli episodi di Michela e Francesca mi sono concentrato molto sulla gestione del tono del racconto. Infatti, la bellissima sceneggiatura scritta da Valerio D’Annunzio e Vanessa Picciarelli all’inizio è venata di ironia e di una freschezza da commedia familiare che poi pian piano si raffredda arrivando a punte di forte drammaticità.
Se questo cambio di temperatura emotiva è riuscito si deve in gran parte alle doti attoriali di Lucia Mascino. Un’attrice che è riuscita a dare tridimensionalità al personaggio di Michela donandole una forte umanità ma al contempo riuscendo ad evitare eccessi melodrammatici. Lucia costruisce i suoi personaggi con molta dedizione ma quando viene battuto il ciak ha la capacità di rendere invisibile la tecnica attoriale che sorregge la performance. Quello che rimane in scena è il personaggio, in purezza. Una magia che riesce solo a pochi.
Marco Danieli