Note di regia di "Domenico Modugno. L’Italiano che Incantò il Mondo"
Trenta anni fa ci lasciava Domenico Modugno, la prima star italiana del dopoguerra, l’eroe
musicale che ha incantato il mondo strappando la canzone italiana dal provincialismo.
La sua musica è immortale, ma della sua vita si ricorda ancora troppo poco. Da qui è nata l’esigenza di fare un lavoro che raccontasse, per la prima volta, la storia di Modugno in maniera esaustiva.
Sarebbe stato ingiusto limitarsi a parlare dei suoi intramontabili successi, perché la sua vita è stata un susseguirsi di cadute da cui ha sempre lottato per rialzarsi e il suo valore è stato anche nell’impronta politica e sociale verso i più fragili.
Sono convinta che il valore artistico non sia scisso da quello privato e in questo omaggio, ho cercato di fare un’operazione di recupero della memoria culturale italiana.
Per questo ho fatto anche un lavoro di ricerca su un vasto numero di archivi, con l’idea di ricostruire la sua vita facendo parlare soprattutto lui. Ho voluto metterlo al centro del racconto, attraverso le interviste che negli anni ha rilasciato, oltre che alle tante esibizioni fatte ovunque nel mondo.
Tra i tanti materiali montati nel film ce ne sono alcuni pressoché inediti, come il suo provino di ammissione al Centro Sperimentale di Cinematografia all’inizio degli anni ’50, così come un raro video del concerto del 1989 che Modugno tenne ad Agrigento per i malati psichiatrici, conservato nell’archivio di TeleAcras, storica emittente locale.
Per non parlare di alcune foto, rare e preziose, conservate nell’archivio fotografico Farabola,
una tra le più importanti banche dati della memoria artistica italiana.
Maite Carpio