NOIR IN FESTIVAL 34 - Consegnato a Joyce
Carol Oates il Raymond Chandler Award
Un’autentica folla di appassionati ha preso d’assedio ieri sera il Teatro Franco Parenti a Milano per celebrare l’inimitabile scrittura di
Joyce Carol Oates, premiata al
Noir in Festival con il
Raymond Chandler Award. Il momento tradizionalmente più alto del Noir, organizzato quest’anno in collaborazione con La Milanesiana, è stato aperto ieri sera da Elisabetta Sgarbi (anche editrice con La nave di Teseo delle opere di Oates e del suo romanzo più recente, “Macellaio”) ricordando l’ormai storica amicizia con i direttori del festival, Marina Fabbri e Giorgio Gosetti, e la fedeltà ad un’autrice così prolifica che il suo “respiro creativo” mette sempre a dura prova il “respiro” dell’editore.
A consegnare il premio (la perfetta riproduzione di una moneta storica, il Doblone Brasher descritto da Raymond Chandler nel suo romanzo “Finestra sul vuoto”) è stato l’assessore alla cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchimentre
Joyce Carol Oates ha ricordato la sua affinità ideale e artistica con i temi di un grande narratore noir come Graham Greene a cui fu attribuito nel 1988 il primo Raymond Chandler Award.
"
È con profonda ammirazione e gratitudin"e - dicono
Marina Fabbri e
Giorgio Gosetti - "
che consegniamo il Premio Raymond Chandler alla carriera a Joyce Carol Oates".
Questa la motivazione del riconoscimento che riassume l’intenso legame tra la scrittura della più grande scrittrice americana vivente e il senso profondo del genere noir.
“Sublime ingannatrice del tempo, sia nell'aspetto di eterna ragazza sia nella sua scrittura potente e cristallina che non scende a nessun compromesso, come solo le voci più ribelli sanno imporsi di risuonare, Joyce Carol Oates è per noi l'artista della letteratura oggi più efficace nel raccontare il nodo oscuro, spesso sanguinario e inconfessabile, che lega i membri di una comunità. Una voce letteraria inconfondibile dall'imprescindibile valore morale di monito a tutti noi: raccontare la realtà con le armi seduttive della finzione, è salvare la nostra memoria e noi stessi dall'estinzione”.
Il critico e scrittore Antonio Monda ha poi avviato un intenso dialogo con la protagonista della serata che non si è limitato alle inquietanti atmosfere di “Macellaio”, spaziando invece sull’attualità politica, sul doloroso mestiere della scrittura, sul valore del noir come specchio in cui riflettere il disagio e le contraddizioni della società. Al termine una fila interminabile di lettori e lettrici ha impegnato
Joyce Carol Oates nella firma delle copie del suo libro e in un pur breve momento di incontro ravvicinato con la “Signora in nero”, presentatasi a teatro con un elegante cappello di tulle a schermare il suo sguardo, dritto e severo con cui legge nel profondo le ombre dei suoi personaggi.
06/12/2024, 16:05