CORTINA EXPRESS - Action thriller in formato di cinepanettone
Senza aver timore di abusare di etichette spesso stantie,
Cortina Express può a buon diritto essere definito a tutti gli effetti un piccolo action thriller in formato di cinepanettone ben riuscito, o come dice il regista Eros Puglielli: “
un omaggio a Vacanze di Natale (1983) che si rifà allo slapstick e alle commedie di Blake Edwards (La pantera Rosa)”.
La storia si svolge naturalmente durante le festività natalizie e naturalmente a Cortina,
Christian De Sica e Lillo Petrolo sono protagonisti di un gustoso e inedito duo comico, affiancati da un eccellente Paolo Calabresi con Isabella Ferrari, Francesco Bruni e Beatrice Modica.
De Sica è Lucio De Roberti, un irresistibile viveur che tenta di salvare il nipote Andrea (Bruni), unico vero depositario del patrimonio di famiglia, da un matrimonio disastroso; Dino Doni (Lillo) è una sorta di meteora del panorama musicale, che caduto in disgrazia cerca di riscattarsi agli occhi di sua figlia Giorgia (Modica) sperando di poter siglare l’affare della vita con una importante produttrice discografica, Patrizia Giordano (Ferrari), che però è sull’orlo del fallimento. A complicare le loro vite che improvvisamente si intrecciano a Cortina arriva Alexei Smirnoff (Calabresi), oligarca della criminalità russa in Italia.
La mano di Puglielli alla regia riesce ad orchestrare con equilibrio e armonia il racconto ben costruito dallo sceneggiatore Tommaso Renzoni e le invitabili situazioni comiche che la perizia di De Sica e il talento di Lillo con la versatilità di Calabresi riescono a generare. Il risultato è un film godibile e divertente tanto per lo sviluppo della storia quanto per le esilaranti gag che regala.
Cortina Express, dunque, non teme il confronto con il glorioso passato dei cinepanottoni, amato e odiato prodotto cinematografico che ha fatto la storia negli anni ’80, e palesemente ne riecheggia il ricordo sin dall’apertura, ma riesce a proporre allo stesso tempo qualcosa di nuovo, di più adatto ai nostri tempi, in cui i classici personaggi del genere di allora si adattano al cambiamento dei tempi, dei costumi e, forse doverosamente, anche al cambiamento del livello economico.
Dino e Lucio, come dice lo stesso De Sica, in fondo sono due “poveracci” squattrinati dei giorni nostri che tentano di risalire la cresta dell’onda ciascuno a suo modo. Meschinità, opportunismo e ingenuità si mescolano nei vari caratteri, generando personaggi realistici, poco degni di stima ma a cui sicuramente si può essere grati per i diversi momenti comici che riescono a regalare con disinvoltura e senza cadere in cliché ormai scaduti.
Vania Amitrano23/12/2024, 17:16