Sinossi *: Silvana Strocchi, sceneggiatrice e regista, ripercorre le tappe del proprio passato con uno sguardo critico sulla solitudine dell’essere umano. Dagli esordi nel teatro sperimentale bolognese degli anni Settanta alle collaborazioni con Fellini e Avati, dalla televisione ai suoi film da regista, Il germe del melograno e La gatta. “Io di arte e per l’arte ho vissuto, senza mai arricchirmi”, racconta con decisione, rivendicando la propria dignità artistica.