Sinossi *:
Puglia, anno corrente, un piccolo paese non meglio identificato.

Mimì, un artigiano che produce fischietti di terracotta, è venuto a mancare e la sua famiglia è riunita attorno ad una tavola imbandita per un pranzo di commiato. Durante la commemorazione, Domenico e Santi, nipoti di Mimì, si perdono nei ricordi comuni del nonno, affetto dalla malattia dell'Alzheimer.

In una storia narrata su tre tempi differenti si scoprono le relazioni tra i personaggi e il loro modo di rispondere al problema di Mimì, un uomo incapace di fare un lavoro che l’ha identificato per una vita intera, un uomo che ormai nu ffischia.

I due fratelli non potrebbero essere più diversi. Santi è accondiscendente e rassegnatamente sereno, si occupa del nonno in maniera dolce e spontanea. Domenico, al contrario, ha un atteggiamento seccato e respingente, vede solo ciò che l’Alzheimer ha fatto a quello che ormai reputa solo un simulacro di suo nonno.
 L’esplorazione dei loro modi e dei loro mondi porta i ragazzi a capirsi e a comprendere la fragilità e la delicatezza della malattia, insieme a ciò che comporta tanto per il malato quanto per chi gli sta vicino. Tutti quanti sono vittime di eventi, reazioni e circostanze impossibili da controllare.
Far pace con il presente e riconoscere l’uomo dietro la malattia non è né immediato né semplice, resta però l’unica cosa da fare.

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