Sinossi *: Pattini e Acciaio è la storia di Pino Marzella, campione mondiale di hockey che ha scritto una pagina memorabile nella storia di questo sport con l’AFP Giovinazzo, la squadra che lo ha visto protagonista indiscusso di un’intera stagione sportiva.
Nel 1980 Pino Marzella vinse la sua prima “Stecca d’oro” e l’AFP Giovinazzo batté in sequenza gli olandesi del Duyvestein, i belgi del Royal Sunday. In finale, l’ultimo ostacolo furono i catalani del Sentmenat con i quali l’AFP ebbe la peggio. La stagione 1980/1981 vide il Giovinazzo rappresentare l’Italia in Coppa dei Campioni.
Marzella, da vero fuoriclasse, scrisse le pagine di hockey più belle fino a quel momento, portando l’Italia, per due volte consecutive, alla vittoria Mondiale a Sertãozinho (Brasile) nel 1986 e a La Coruña (Spagna) nel 1988, oltre a vincere l’Europeo casalingo di Lodi nel 1990 e il “bronzo” alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992. Considerato il Maradona dell’hockey, portò Giovinazzo, piccolo centro in provincia di Bari, all'attenzione delle cronache internazionali.
La storia di Pino Marzella si intreccia con la storia, altrettanto unica, delle Acciaierie Pugliesi, che hanno fatto di un borgo di contadini e pescatori, uno dei comuni del Mezzogiorno d’Italia con il più alto indice di industrializzazione negli anni ’60 e ’70. Grazie alla volontà di un visionario imprenditore locale, il Parco Scianatico, uno dei cuori pulsanti della città di Giovinazzo, è stato il fulcro del dopolavoro dell'ex Ferriere, l’azienda siderurgica alla cui ombra si sono formate generazioni e generazioni di futuri giocatori di hockey su pista tra cui il giovanissimo Pino Marzella.
Pattini e Acciaio, grazie anche al prezioso materiale d’archivio, è un inno nostalgico di un tempo perduto che si muove con ritmi, suoni e colori che ritroviamo nel lavoro di Rossella De Venuto tra il bianco e nero delle fotografie, i colori che virano al verde del VHS e l’intramontabile fascino del Super 8. A tutto questo si contrappone la squadra di oggi che si allena, gioca, si rilassa, e gareggia in campionato col sogno della seria A1 e si aggiunge un ulteriore elemento narrativo: l’animazione. Con l’apporto dell’illustratore e fumettista Walter Petrone - in arte Wallie - i ricordi e i sogni di Pino Marzella bambino prendono vita.