Sinossi *: Per Favore Fate Piano, un monito sullo striscione di una calle dove il silenzio viene ad essere disturbato. Una narrazione proveniente dalle voci di sei giovani intervistati che a ridosso di trenta o più anni si apprestano a raccontare di cosa si occupano, vivendo la città di Venezia come terreno fertile dei propri mestieri. Lavori artigianali, lavori che affondano nella tradizione locale e ben si integrano con nuove rivisitazioni del contemporaneo. La lentezza della città si accosta al concetto di una nuova lentezza, speranza di differenti logiche future e preludio di un nuovo modo di rapportarsi al mondo d’oggi. Venezia, con il suo scorrere lento e unico fa da scenario a tutto questo, mostrando nelle immagini una parte di sé come Città che cerca di dimostrarsi in quanto tale e non come paradosso o “formula straniante” per il visitatore vorace. Per Favore Fate Piano è perciò il grido dal basso di chi Venezia la vive e cerca di ripensarla in modo differente. E’ l’avvertimento chiaro e dichiarato nei confronti delle nuove generazioni che si apprestano a ripensare il loro presente in un periodo di incertezze lavorative ma anche di spinta creativa nel saper reinventare un mondo. Uno sguardo antropologico, positivo e un po’ ironico, in un’Italia che continua a non salvaguardare i talenti rimanendo stagnante e desolata e il tutto visibile attraverso un prodotto che ha la pretesa di rappresentare il concetto stesso della produzione dal basso, facendo valere così la logica del prodotto “fatto a mano” anche nell’ambito della comunicazione visiva
Note:
Musica originale eseguita da artisti che localmente si esibiscono tra le "calli" di Venezia. Suoni mediterranei che fanno da sfondo ad un immagine interculturale di un pezzo d'Italia ormai emblema di perdità d'identità e presa d'assalto turistica, dove, oltre alla fuga dei giovani talenti si assiste alla fuga dei residenti stessi.