Stefano Pasetto, nato nel 1972, si laurea in Lettere Moderne nel 1996, per poi diplomarsi nel 1999 al Centro Sperimentale di Cinematografia. Inizia la sua carriera lavorativa come montatore, un’esperienza che gli permette di affinare il senso del ritmo narrativo e della composizione visiva, prima di dedicarsi alla regia di cortometraggi e documentari. Dal 2000 al 2004, Pasetto si concentra principalmente sulla realizzazione di documentari. Tra le sue opere di questo periodo si distinguono Sorelle e Prove di volo, ...visualizza tutto che esplorano tematiche legate alla memoria, all'identità e al territorio. Questi lavori gli permettono di costruirsi una solida reputazione nel panorama documentaristico italiano, dimostrando una sensibilità particolare nel trattare temi sociali e culturali. Nel 2004, Pasetto fa il suo esordio nel lungometraggio con Tartarughe sul dorso, un film che segna una svolta significativa nella sua carriera. L’opera, che vede come protagonisti Barbora Bobulova e Fabrizio Rongione, è prodotta da Sintra con il supporto del MIBACT e viene presentata in vari festival internazionali, tra cui la Mostra del Cinema di Venezia e il Raindance Film Festival di Londra. Tartarughe sul dorso riceve apprezzamenti dalla critica e dal pubblico e Pasetto ottiene le nomination al David di Donatello e ai Nastri d'Argento come miglior regista esordiente, confermandosi come una delle voci emergenti del cinema italiano. Nel 2009, dirige il suo secondo lungometraggio, Il richiamo, ambientato tra l'Italia e l'Argentina, in cui esplora le dinamiche complesse delle relazioni umane. Interpretato da Sandra Ceccarelli e Francesca Inaudi, il film è coprodotto da Rai Cinema e INCAA, e viene distribuito in numerosi paesi, tra cui Francia, Germania e Brasile. Il richiamo partecipa a diversi festival internazionali, tra cui Toronto International Film Festival e London Film Festival, consolidando ulteriormente la reputazione di Pasetto come regista di grande sensibilità e profondità narrativa. Oltre ai lungometraggi, Pasetto continua a realizzare cortometraggi di successo, premiati in festival prestigiosi come Cannes, Oberhausen e Torino. Parallelamente, si dedica all'insegnamento della regia, tenendo corsi all'Accademia Griffith di Roma e stage per registi e attori al Centro Sperimentale di Cinematografia. Da diversi anni vive e lavora a Bruxelles, dove continua a sviluppare progetti cinematografici e formativi. Nel 2021, Pasetto contribuisce come co-sceneggiatore al film Atlas del regista svizzero Niccolò Castelli, un’opera distribuita a livello internazionale che vede protagonista Matilda De Angelis confermando la capacità di Pasetto a collaborare a progetti di respiro europeo. L’anno successivo, nel 2022, torna al documentario con Il Tipografo, che vince il premio Miglior Lungometraggio al festival “Visioni dal Mondo” ed entra in selezione ufficiale per il Nastro d'Argento 2023, confermandosi come un autore poliedrico e attento alla realtà sociale. Parallelamente alla sua carriera cinematografica, Stefano Pasetto esordisce come scrittore con il romanzo Il velo, pubblicato da ChiPiùNeArt, dimostrando una versatilità creativa che abbraccia diversi ambiti espressivi. Il suo percorso artistico, caratterizzato da una continua ricerca e sperimentazione, lo rende una figura di spicco nel panorama culturale italiano ed europeo.