Data di nascita: 03/04/1922 Luogo di nascita: Roma, Italia
Libri inerenti il cinema:
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Roberto Rossellini. Il Suo Sguardo alla Realtà e alla Storia. DVD" (libro pubblicato sulla sceneggiatura del film "Roberto Rossellini") di Carlo Lizzani, Rai Trade, 2001 Roberto Rossellini: una figura centrale della cinematografia mondiale, autore di pietre miliari del cinema come Paisà, Germania anno zero e Roma città aperta, rappresenta l'indiscusso maestro del neorealismo. Non sempre compreso dalla critica italiana ma considerato dalla Nouvelle Vague un vero e proprio esempio per tutti i nuovi registi. La vita del più grande regista del dopoguerra raccontata da Carlo Lizzani, cineasta e storico del cinema, con materiali da archivi di tutto il mondo, immagini dei film di Roberto Rossellini e testimonianze di chi lo ha conosciuto... (continua). prezzo di copertina: 16,00 € Questo risulta fuori catalogo
Regista, nato a Roma il 3 aprile 1922. Si interessò presto di cinema come critico e saggista e fece parte, insieme a Giuseppe De Santis, Michelangelo Antonioni, Antonio Pietrangeli, Gianni Puccini, della redazione di "Cinema" vecchia serie. Sua è una Storia del cinema italiano (1a ediz. 1953, 2a ediz. 1961), che costituisce uno dei contributi piú validi alla conoscenza dell'argomento. Nel 1946 collaborò alla sceneggiatura de Il sole sorge ancora (A. Vergano), in cui interpretò la parte di un prete, e successivamen...visualizza tuttonte di Caccia tragica (1948, G. De Santis). Prima di passare alla regia con due documentari, Nel mezzogiorno qualcosa è cambiato (1950) e Modena, città dell'Emilla rossa (1951), fece ancora lo sceneggiatore per Roberto Rossellini, Alberto Lattuada, Giuseppe De Santis. Il suo primo lungometraggio è Achtung banditi! (1951), che tratta un tema della Resistenza con prospettiva storica e si fa ammirare piú per l'impegno politico e l'originaltà della formula produttiva, che per i risultati espressivi raggiunti. La componente storico-politica sarà una delle costanti della sua arte e troverà la migliore formulazione artistica in Cronache di poveri amanti (1954), tratto dall'omonimo romanzo di Vasco Pratolini e, in parte, ne Il processo di Verona (1963), dove peraltro il dramma individuale impedisce una maggiore visione storica dei fatti e dei personaggi. Meno convincenti risultarono altri due film storici, Il gobbo (1960) e L'oro di Roma (1961), e decisamente deludenti i tentativi di cinema comico-satirico da Lo svitato (1956) a La vita agra (1964). Una parentesi nella sua attività di regista drammatico può essere considerata La muraglia cinese (1958), che rivelò in lui buone qualità di documentarista e ci diede un ritratto in parte inedito e suggestivo della Cina comunista. Regista eclettico ma di solido mestiere, come hanno dimostrato anche i vari Svegliati e uccidi (1966), Banditi a Milano (1968) e L'amante di Gramigna (1969), Lizzani ha cercato di portare innanzi la lezione del primo neorealismo, storicizzandola, e i suoi film migliori testimoniano di una cultura e di un interesse per il cinema certamente non disprezzabili, anche se non sempre i risultati artistici corrispondono alle intenzioni.