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Giuseppe Tornatore. Il cinema e i film" di Emiliano Morreale, Pedro Armocida, 320 pp, Marsilio, collana Saggi/Cinema, 2023 Ripercorrere la carriera di Giuseppe Tornatore significa porre l’attenzione
su uno degli ultimi registi italiani che intende il cinema bigger than life.
Con la grande capacità di rivolgersi al pubblico più ampio grazie alla trasfigurazione delle proprie, personalissime, ossessioni ma pensando sempre ai suoi film proiettati in uno schermo che sia il più grande possibile. Artigiano del cinema e della pellicola, in senso letterale (ha fatto il proiezionista-ragazzino), nei suoi quarant’anni di attività Tornatore ha saputo confrontarsi, ultimo testimone di un’epoca, con i grandi capitani coraggiosi ormai al crepuscolo, produttori come Lombardo (Il camorrista) o Cristaldi (Nuovo Cinema Paradiso), per creare poi l’ultimo kolossal del nostro cinema, Baarìa... (continua).
Il volume intende collocare nella giusta dimensione critica un regista oltremodo cinefilo (lo testimonia la lista con i suoi commenti inediti dei film del cuore) che ha fatto della sua “inattualità” la cifra stilistica universale che lo ha portato dalla Sicilia, voce lontana sempre presente anche nei suoi primi lavori documentari, a Hollywood con l’Oscar per Nuovo Cinema Paradiso, che oggi compie 35 anni. prezzo di copertina: 25,00 € Questo risulta fuori catalogo
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L’ultima innocenza" di Emiliano Morreale, 224 pp, Sellerio Editore, collana Il contesto, 2023 A raccontare è un appassionato frequentatore di sale d’essai periferiche e leggendarie come il Cinema Lubitsch di Palermo, poi archivista in una smisurata cineteca di Roma, e ancora studioso e professore in piccole sedi universitarie di provincia. In questo suo girovagare si imbatte quasi per caso in una serie di storie che attraversano il ventesimo secolo, in uomini e donne che inseguono desideri e visioni di celluloide... (continua). Sono vicende crudamente vere ma più che inverosimili, e in ognuna si cerca di salvare qualcosa: se stessi, i propri cari, l’amore, la dignità, rincorrendo una redenzione impossibile. Tutti i protagonisti, in un modo o nell’altro, si accorgono che la bellezza, o la fama, non potranno riscattare né loro né il mondo. Una ragazza del New Jersey diventa quasi per caso diva del muto, passeggera del Titanic e pedina di una rete di spie in Italia. Un ebreo omosessuale arriva in Italia e si inventa una nuova vita nel secondo dopoguerra, fingendosi principe in esilio e costruendo nel nulla una nuova Cinecittà. Un regista, nella speranza di rivedere il figlio perduto, conquista suo malgrado ricchezza e successo sotto il nazismo, mentre il figlio dell’unico regista processato per crimini contro l’umanità diventa il più implacabile cacciatore di nazisti d’Europa. Un altro figlio ancora, del capo di Cosa Nostra, mentre esplode la più sanguinosa guerra di mafia di tutti i tempi realizza film inguardabili, rischiando di rovinare il padre. Poi una ragazza sbandata nella Roma degli anni ’70, due uomini che la filmano, un ragazzo che prova a salvarla e va incontro a una fine tragica. E le assurde peripezie dei divi del porno, tra la Legione straniera e gli spiriti delle antiche divinità etrusche. Di tutti loro non resta quasi nulla, a volte nient’altro che un nome o un’immagine confusa, eppure da questi frammenti effimeri scaturisce una voce, l’energia di un racconto, un romanzo che restituisce corpo e vita alle brillanti traiettorie di sogni che cambiano la realtà anche quando non riescono a realizzarsi. prezzo di copertina: 16,00 € Questo risulta fuori catalogo
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La Mafia Immaginaria. Settant'anni di Cosa Nostra al Cinema (1949-2019)" di Emiliano Morreale, Donzelli Editore, collana Saggi. Arti e Lettere, 2020 Dal secondo dopoguerra, e ancor più dalla fine degli anni sessanta, la mafia siciliana è stata oggetto di decine di film e poi di fiction televisive, con un corredo riconoscibile e stereotipato di personaggi, situazioni, immagini: un codice che si è sovrapposto agli eventi storici, li ha modellati e ne ha influenzato la percezione. Frutto di una ricerca decennale, questo libro rappresenta il primo studio completo sui modi in cui il cinema ha raccontato Cosa Nostra... (continua). Una lettura documentata e provocatoria, che ribalta molti luoghi comuni. Il cinema italiano non ha quasi mai raccontato davvero la mafia, ma si è inventato un «mafiaworld» parallelo, che ha influenzato la percezione del fenomeno da parte dell'opinione pubblica, e perfino i modi in cui i mafiosi stessi si sono visti. Dalla strage di Portella della Ginestra al maxiprocesso, dagli attentati del 1992 a oggi, Emiliano Morreale ripercorre la storia del mafia movie attraverso materiali d'archivio inediti o rari. Dal neorealismo a Salvatore Giuliano, dal Padrino alla Piovra, dai Soprano al Traditore, da Ciprì e Maresco alle biografie televisive di boss e martiri; ma anche film sconosciuti e illuminanti, e pellicole che non furono mai girate, per censura politica o difficoltà economiche. prezzo di copertina: 30,00 € Questo risulta fuori catalogo
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Racconti di Cinema" di Emiliano Morreale, Mariapaola Pierini, 395 pp, collana Supercoralli, 2014 Trentatre racconti che attraversano oltre un secolo per rendere omaggio al cinema, ai suoi sfarzi e deliri, ai suoi miti intramontabili, alle sue tentazioni e frustrazioni. Ciascuno è l'angolo di una immaginifica e infinita "cineteca di Babele". Una galleria di divi colti nei loro vezzi o fragilità, dietro la perfezione dell'immagine sullo schermo. L'Alberto Sordi di Mario Soldati, indolente, abitudinario, timorato di Dio e delle donne... (continua). O il Marlon Brando cui si rivolge Joyce Carol Oates in un'invettiva in versi da innamorata tradita: la spettatrice che da ragazzina ha saltato la scuola per vedere II selvaggio non può accettare che quell'uomo bellissimo abbia "soffocato la bellezza nel grasso". E poi storie che hanno per protagonisti quella folla di individui il cui nome compare al massimo nei titoli di coda: sceneggiatori, produttori, scenografi, maestranze e figuranti alle prese col frenetico lavorio che rimane sempre fuori dall'inquadratura ma può condurre a dare la vita per il cinema. Gli scrittori hanno cominciato presto a fare i conti con la settima arte, raccontandone le meraviglie e le insidie, il lato sfavillante e il lato oscuro, come oscura e misteriosa è la sala cinematografica. E se è vero che oggi il cinema sembra avviarsi verso una fruizione solitaria simile a quella della lettura e viviamo nel tempo in cui la finzione dilaga nella realtà, potremo sempre interrogarci insieme a Domenico Starnone su chi abbia deciso di abolire la magia della parola FINE. prezzo di copertina: 22,00 € Questo risulta fuori catalogo
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Così Piangevano - Il cinema melò nell'Italia degli anni cinquanta" di Emiliano Morreale, 328 pp, Donzelli Editore, collana Saggi. Arti e lettere, 2011 Nel cinema italiano non si è mai pianto così tanto come negli anni cinquanta. E mai si sono viste tante protagoniste femminili. Le platee del nostro paese sono conquistate dai mélo di Raffaello Matarazzo, con Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson, nei quali confluiscono le eredità della sceneggiata napoletana e del romanzo d’appendice, gli scenari del neorealismo e la novità del fotoromanzo. Donne piangenti o perdute, mariti emigrati o reduci: personaggi che parlano a un pubblico che è l’ultimo dell’Italia contadina... (continua). Eppure, in questi film non solo si dà vita a un nuovo divismo, quello delle Mangano, delle Bosè e delle Loren, ma matura anche il grande cinema moderno: le eroine di Antonioni nascono qui,mentre registi come Lattuada, Comencini, Cottafavi caricano il mélo di spinte trasgressive. E su questo immaginario lavorerà astutamente, da subito, un nuovo mezzo: la tv. Il cinema strappalacrime è al centro di un gioco di incroci e di mutazioni: tra autori e genere, tra film e aspettative del pubblico, tra nuovo sistema dei media e antiche forme di spettacolo popolare,mentre si affaccia la «prima generazione» di giovani. Il saggio di Emiliano Morreale parla di film e non solo, tracciando una mappa dell’«immaginazione melodrammatica» nel nostro paese. In un periodo in cui la condizione femminile è uno dei momenti di maggior contraddizione della società, il cinematografo è un luogo di evasione e consolazione, ma anche di inquietudini e tensioni che diventano immagini, metafore volontarie o casuali, sfoghi, catarsi, scene madri. prezzo di copertina: 25,00 €