Enzo Del Re (Mola di Bari), cantastorie più socialmente impegnato, si definisce un “corpofonista” per le sue singolari esecuzioni con voce sola e percussioni (è diplomato al Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari) utilizzando oggetti estemporanei come la valigia di cartone (simbolo dell’emigrazione) o una sedia di legno (allusione alla sedia elettrica per i Paesi in cui c’è la pena di morte). I canti di lavoro e di riscatto sociale sono l’emblema della sua arte “povera”. Con Antonio Infantino, Del Re partecipa ...visualizza tutto allo spettacolo di Dario Fo “Ci ragiono e canto”.
Il jazzista napoletano Daniele Sepe, che ha rivisitato in un album due brani del cantastorie molese, offre un tributo ad Enzo Del Re descrivendo come si è accostato al suo repertorio. Il regista e autore Moni Ovadia fa di lui una straordinaria descrizione artistica.