Giuseppe Fava è stato scrittore, giornalista, drammaturgo, sceneggiatore, pittore. Nato a Palazzolo Acreide (SR) nel 1925, fu ucciso a Catania nel gennaio del 1984, mandante esecutore fu Nitto Santapaola.
Nel 1979, Mario Giusti, già direttore del teatro Stabile di Catania che Giuseppe Fava stava rinnovando con le sue opere, diviene responsabile della programmazione della Terza Rete siciliana della RAI per la quale commissiona, su proposta dello stesso Fava, sei episodi televisivi che raccontino “gli aspetti più...visualizza tuttoù agghiaccianti dell'isola”. Dall'intera opera di Giuseppe Fava - dalle inchieste, dal teatro, dai romanzi – nasce questo nuovo “processo alla Sicilia”, in 16mm, tra teatro e documentario, dal titolo “Siciliani”. Un lungo viaggio nell'isola la cui regia fu affidata a Vittorio Sindoni (che portò con se Riz Ortolani per la colonna sonora): dalla vecchia alla nuova mafia (Da Villalba a Palermo. Cronache di mafia), lo scandalo dei terremotati della Valle del Belice (L'occasione mancata), la miseria in cui i bambini vengono fatti emigranti (La rivoluzione mancata), i “paesi buoni” senza criminalità ma “morti” (La conversazione mai interrotta), la devastazione delle industrie e la beffa delle miniere (Opere Buffe), l'emigrazione forzata (Gaetano Falsaperla, emigrante). Le sei puntate vennero trasmesse una sola volta in diffusione nazionale nel 1982, per poi cadere nell'oblio. Riscopriamo così, a trent'anni di distanza, la visione di Giuseppe Fava, la sua “idea di un'isola” costruita e ridata attraverso l'uso del mezzo cinematografico.