Sinossi *:
Polistirene è il nome del materiale utilizzato per plasmare i manichini da vetrina. L’opera è infatti la documentazione del processo di produzione di umanoidi termosoffiati, e, parallelamente, il divenire visivo che, dalla materia inerte e frammentata in milioni di granuli, porta al definirsi di una forma, di un tutto con il sembiante di corpo. Un simulacro privo di anima, monco del soffio vitale che porta alla costruzione di identità. Una volta uscito dalla pressa in acciaio, il corpo “ideale” è passibile di ogni sorta di manipolazione, tocco, intervento, passa di lavorazione in lavorazione ( verniciatura, trucco, apllicazione di occhi e ciglia) fino a essere avvolto nel cellophane e risultare pronto per un destino già scritto eppure incerto. Il documentario è un percorso per immagini e suoni che fografa la produzione di un manufatto molto particolare che, insieme a bambole, maschere e automi antropomorfi, condivide con l’uomo l’apparenza, la foggia, la superficie e permette, a chi guarda, un margine di riflessione a volte ironica, ma più spesso inquietante, su ciò che comporta la serializzazione e l’omologazione dell’umanità mercificata dalla società dello spettacolo e dall’impero dei consumi.

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Note:
"Polistirene" è il nome del materiale utilizzato per plasmare i manichini da vetrina.

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