Sinossi *: Durante il processo per la strage di Portella della Ginestra, tenutosi nel '51 a Viterbo contro i membri della banda Giuliano, un avvocato non convinto dei risultati dell'inchiesta decide di condurre segretamente una propria indagine sull'eccidio.
Da un piccolo particolare - il calibro delle pallottole estratte dai corpi delle vittime - l'avvocato risale la china di un lungo percorso d'indagine, alla ricerca di tracce nuove e testimonianze inascoltate. Questo percorso lo conduce in Sicilia, sul luogo della strage.
Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, è un enorme pianoro incolto e sassoso racchiuso tra i monti Pizzuta e Kumeta. Questo secondo rilievo ha una propaggine avanzata che incombe sulla piana: il Cozzo Dxuhait, che in albanese significa "punto d'osservazione". Al centro del pianoro vi è un masso: il sasso Barbato, podio naturale degli oratori socialisti fin dai tempi dei "fasci siciliani".
Il quadro geografico risulterà particolarmente importante per l'avvocato, consentendogli di avanzare poco a poco verso un'ipotesi totalmente differente da quella ufficiale.
Note:
Gli sceneggiatori si sono avvalsi della consulenza storica di Giuseppe Casarrubea, Giuseppe Dicevi, Angelo La Bella e Rosa Mecarolo
I disegni sono di Loredana Ugolini