Sinossi *:
Italia, Luglio 2006.
Un gruppo di amici decide di seguire assieme le partite dei Mondiali di calcio. È un invito accolto con freddezza, da alcuni. Calciopoli ha riempito le cronache e attorno al gioco preferito degli italiani qualche motivato disagio si avverte.
Il rito nazional popolare non entusiasma. Almeno all’inizio. Poi l’incantesimo. Partita dopo partita i freni della razionalità vengono meno, rigurgiti di insospettato patriottismo accendono gli animi. Che sta succedendo? Se lo chiedono anche gli amici, dai divani che consumano guardando le partite.
Il ritmo si fa più serrato, le sensazioni più vivide. In quei giorni fatti di radio, giornali, TV, superstizioni e aspettative, la performance di un attore pone le domande più lucide. Sono felice? Di che cosa ho paura? Di fallire. Di non cambiare.
E il calcio? Il calcio è la passione che si allarga ed entra in ogni casa, le urla di quegli amici che esplodono per i goal della Nazionale. La Nazionale di un Paese che non li rappresenta, un Paese che poi li lascerà senza voce. Quegli undici soldati che giocano regalano un’identità e ingannano. Li illudono, poi li lasciano soli in un Paese che non ce la fa ad essere europeo. Ma che è Campione del mondo.

NOTIZIE 'Senza Voce'



Note:
Le parti del monologo presenti nel documentario sono tratte dallo spettacolo “Self Portrait” di Oscar De Summa (Premio Ubu 2009 e Premio Vittorio Mezzogiorno 2009).
Saverio Fattori è l'autore di Alienazioni padane, Chi ha ucciso i Talk Talk?, Acido lattico, Cattedrale. Scrive per Carmilla, Correre, GQ.

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