Sinossi *: Alan Bishop, innovativo musicista americano-libanese e etnomusicologo (Sun City Girls, Sublime Frequencies Alvarius B), decide di trasferirsi a Cairo, subito dopo le rivolte del 2011, e di fare squadra con giovani musicisti egiziani (ex membri di Eskenderella) per un ambizioso nuovo progetto: la traduzione di alcune delle sue vecchie canzoni inedite in una lingua che non parla: l’Arabo. Due anni dopo il progetto si evolve in una band chiamata "The Invisible Hands", un nuovo album, e un tour. Come ha fatto un album, che potrebbe essere emerso dalla discografia di decenni fa di Bishop, a trovare la sua strada verso il futuro, tradotto in un’altra lingua, e giustapposti con questi tempi storici e tumultuosi al centro del mondo arabo? Come sarà recepita dal pubblico di tutto il mondo e in particolare da quello arabo questa nuova offerta musicale e traduzione sperimentale? Che cosa esattamente questo americano sta facendo al Cairo?