Sinossi *:
Davide è un giornalista triestino che giunge a Palermo per realizzare un servizio sul potenziale turistico della città, nonostante la pandemia.
Visitando la Cattedrale, si imbatte nella tomba del beato Giuseppe Puglisi, il coraggioso prete ucciso dalla mafia negli anni Novanta nel quartiere di Brancaccio. Nell’osservare la sua immagine, il sorriso dolce e le orecchie grandi, un ricordo affiora nella sua mente. Aveva diciott’anni quando successe.
Era il periodo delle stragi in Sicilia, quello in cui i giudici venivano fatti saltare in aria col tritolo assieme a pezzi di autostrade e i bambini sciolti nell’acido. Era il periodo in cui al Sud si ammazzavano anche i preti. Gliene aveva parlato la professoressa di italiano, un giorno di settembre, quando era arrivata in classe con gli occhi umidi e una copia de l’Unità sotto il braccio: riportava la notizia dell’uccisione di quel prete, quel Pino Puglisi che l’insegnante aveva conosciuto nella sua città natale, Palermo.
Da questo momento comincia per Davide un percorso di scoperta sulle orme del prete di Brancaccio, con il desiderio di conoscere e di comprendere una terra che non gli appartiene, e che nel suo immaginario è piena di stereotipi.
Durante il suo cammino viene a conoscenza del Centro di Accoglienza Padre Nostro, una realtà fortemente voluta da padre Puglisi a Brancaccio, come “controproposta” ai valori del sistema malavitoso propinati dal boss del luogo. Ne
osserva i traguardi, le sfide e i successi. Incontra uomini e donne cresciuti con Padre Pino Puglisi o, come molti amavano chiamarlo, 3P. Ciascuno di loro gli permette di cogliere il senso dell’opera di questo piccolo, grande prete; ciascuno di loro gli fornisce gli strumenti per raccontare, attraverso il suo lavoro, una storia non più individuale, ma collettiva.
Una storia ambientata in una Sicilia contradditoria e problematica, fatta di basse ipocrisie e colpevoli silenzi; ma anche una terra di sconfinata bellezza, di gente onesta, che lotta e vuol farsi sentire, che agisce sempre alla luce del sole. Di gente che, come diceva Puglisi, “sa farsi spiga per spargere i suoi semi ovunque, e moltiplicarsi”.


Fotografia:
Mauro Italia

Suono:
Mirko Cangiamila

Assistente alla Regia:
Domenico Raina

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