Sinossi *:
Il gioco d’infanzia “Chinese Whispers” (o “Telefono senza fili”), in cui una fila di bambini si passa un messaggio creando un’interazione giocosa e intima basata sull’equivoco, genera uno spazio sonoro chiuso tra i partecipanti, che evoca concetti di privacy, intimità, resistenza e fiducia. Nella società cinese contemporanea, le nuove generazioni adottano il sussurrare come pratica per navigare tra identità autentiche e costruzione di personaggi e avatar. All’intersezione tra linguaggio e silenzio, il sussurro delicato diventa espressione della possibilità/virtualità di uno spazio sicuro di resistenza.

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Note:
L’opera è stata realizzata durante il programma di residenza artistica K11 Group X ArtReview a Wuhan (Cina).

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