Sinossi *: 12 frammenti è un autoritratto in forma di film. Preciso che un autoritratto non è necessariamente autobiografico. Non contiene, cioè, elementi narrativi di una vita, o di alcuni episodi di essa. L’autoritratto, per come lo intendo io, è prima di tutto una superficie sulla quale si riflettono esperienze immaginarie. In esse trovano spazio i sogni, i desideri, i ricordi di un passato prenatale, le proiezioni di futuro che va al di là dell’umano. Un autoritratto è anche un esercizio sui limiti del proprio corpo e, come tale, questo piccolo viaggio in immagini si configura come lo scioglimento della dimensione intima in un universo di oggetti, luoghi, dettagli e ritmi.
Dodici frammenti, perché dodici sono i mesi dell’anno e girai il primo nel gennaio 2005 riproponendomi una cadenza mensile, neanche lontanamente rispettata.