Sinossi *: I fiati gravi ed acuti e le sbilenche colorate sagome della Banda Osiris ci introducono in un antico teatro abbandonato, un luogo dove facilmente possono intersecarsi racconti dell’oggi, testimonianze e repertori d’epoca. Ecco Nada Malanima nella sua Livorno, Gino Paoli sulla costa ligure, Lydia Mancinelli in un evocativo salotto romano. Francesco Guccini tra i suoi monti. Piero Ciampi sarà solo raccontato dalla sua voce e la sua immagine ironica e tragica, dagli unici filmati esistenti, mentre una rievocazione del ’68 romano è affidata a un Ernesto Bassignano, zio protettore dei Castore e Polluce del Folkstudio, ovvero Venditti e De Gregori che ci compaiono l’uno barbuto e nero, l’altro biondo e angelico. E le donne... e gli amori? Anche quelli una rievocazione dal nulla. Ad un’unica attrice l’incarico di interpretare, in maniera allusiva e onirica, le tempestose vicende sentimentali del cantautore.
Note:
Il titolo del film, "Adius" s'ispira all'omonima canzone di Piero Ciampi, poeta livornese, anarchico nell’arte e nella vita: un addio disperato, un’invettiva violenta tesa ad affermare la supremazia delle utopie sulla realtà.