Sinossi *:
Nel quartiere Villapizzone, a Milano, c’è una piccola comunità che ospita persone con insufficienza mentale di lieve o media entità.
Tra i suoi otto ospiti, c’è anche una coppia. Alessandro e Stefania si conoscono da molti anni, condividono la stessa camera e sognano da tempo di sposarsi e di andare a vivere per conto proprio. Ma da quando in qua i disabili si sposano?
In accordo con le famiglie, l’equipe di educatori ha deciso di sostenere parte del loro progetto: Alessandro e Stefania si sposeranno, pur continuando a vivere in seno alla comunità. Poiché un’unione civile non è possibile, in quanto non prevista dalla legge, si terrà una grande cerimonia laica presso il circolo arci “La Scighera”, dove Alessandro lavora. Nell’organizzazione del matrimonio, sono coinvolti tutti, non solo i futuri sposi e le rispettive famiglie. I preparativi per le nozze, si sa, sono laboriosi e nessun dettaglio può essere trascurato, perché questa non è soltanto la festa di due ospiti della comunità, ma l’occasione per ribadire gioiosamente che in una società civile il diritto all’autonomia affettiva e alla costruzione di un libero progetto di vita non possono essere un privilegio esclusivo della maggioranza normodotata dei cittadini.
Di fronte all'amore non c'è patologia che tenga...