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- CINEMA DU REEL 38 - “Al Primo Soffio di Vento”: un saggio sulla solitudine


Sinossi *:
In un afoso pomeriggio d’estate i lavoranti stagionali, in prevalenza africani, raccolgono il grano e le stoppie. Antonio, dal giardino della casa padronale, li osserva con l’occhio di un entomologo.
Poi, nel chiuso della sua biblioteca, si sofferma a considerare i diversi aspetti dell’evoluzione biologica.
Nella grande casa ognuno è solo. La moglie vaga da una stanza all’altra sospinta dalla memoria di alcuni versi che rievocano l’incanto dell’amore nascente. La figlia più piccola, toccata dai primi turbamenti, corre come una ninfa nei boschi, assediata da giovani centauri che fendono l’aria con i loro puledri d’acciaio.Il nonno, infermo nel grande letto, esplora l’immobilità della tarda vecchiaia, mentre la zia si aggira nei dintorni alla ricerca di un perduto amore.
Tutti sono soli ed inquieti, avvolti nella malinconia della musica suonata al pianoforte dalla figlia maggiore. Solo per i giovani africani, dopo il lavoro, c’è un momento di piena vitalità mentre danzano sulla riva del fiume.
Poi per Antonio, per gli abitanti della casa, per i lavoranti, gli animali, gli alberi e lo stesso fiume, per tutti cala la sera e la notte.

NOTIZIE 'Al Primo Soffio di Vento'



Note:
"Al Primo Soffio di Vento" è un ritratto di famiglia in un pomeriggio
d’estate.
Il titolo “Al Primo Soffio di Vento” è tratto un verso del terzo libro delle "Argonautiche" in cui Apollonio Rodio descrive l’incontro d’amore di Giasone e Medea.
Le musiche del film sono brani di Ravel, Satie, Favrè e Poulenc.

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