Sinossi *: "Annanzarrete" è un film documentario che vuole essere un tributo alla civiltà contadina delle genti del Fluvione, un contenitore di frammenti, ricordi, memorie, aneddoti, canti popolari, curiosità sul passato di questi territori attraverso la rielaborazione personale e l'esperienza unica e irripetibile degli anziani del posto i cui volti e le cui voci ci permettono di ritrovare le situazioni tipiche (la falciatura a mano, la scardozzatura) gli itinerari dei luoghi del nostro mondo rurale (la centralità dei Mulini, gli antichi lavatoi), testimonianze di mestieri scomparsi (carbonai, fabbri, calzolai) gli scenari, la paura reale della Guerra che ha attraversato i nostri paesi e quella della suggestione, della superstizione, simbolo di generazioni di grandi camminatori, di un'epoca senza illuminazione, popolata da fantasmi, folletti, streghe. Annanzarrete è soprattutto un omaggio ai paesi, che circondano il Fluvione, borghi e frazioni spopolate che stanno esaurendo la loro vitalità ma la cui sopravvivenza deve essere priorità per i nativi e per le Istituzioni. E' l'affresco seppur incompleto di un mondo segnato dalla fatica, dal sudore quotidiano, dal dolore ma caratterizzato anche da uno spirito ostinato, genuino e combattivo che emerge dal racconto e dai volti degli anziani, da un continuo dialogo con la natura e gli animali, da una predisposizione alla condivisione e alla festa, al canto collettivo, dalla necessità della solidarietà reciproca, di cui l'abbondanza del nostro presente ci sta privando. Annanzarrete non è un'operazione nostalgica del tipo "era meglio quand'era peggio" ma un suggerimento alle nuove generazioni a riappropriarsi di quello "spirito", di quella visione della vita fatalista ma serena, di quella maniera "corale" e collettiva di affrontare ogni momento che sia duro lavoro nei campi o festa.