Sinossi *: Maurizio è un bambinetto caparbio, cresciuto tra mille avventure solitarie nella fiumara, il letto asciutto del fiume usato come discarica dalla gente del posto. È lì, tra carcasse di automobili trasformate in rifugi e un’infinità di oggetti più o meno consumati dal tempo, che Maurizio matura l’amore per la musica. Il primo a cui Maurizio ha confidato della sua passione è Mosè, il suo amico asino, che abita anche lui a due passi dalla fiumara, con Mimì lo zingaro e la sua famiglia. L’asino Mosè è sempre lì a consigliarlo e incoraggiarlo, al contrario di Angelina la gallina, che, cattiva, lo deride.
Maurizio inizia a seguire le lezioni nella banda del paese con gli altri bambini, ma presto resta l’unico senza strumento. La mamma non glielo vuole comprare: è severa, e vede la musica come l’ennesimo capriccio di un figlio monello, un lusso che la famiglia non si può permettere. Per Maurizio, invece, la musica è la possibilità di dimostrare al mondo che, se messo nelle stesse condizioni degli altri, può farcela, può imparare a suonare, può essere un musicista che porterà allegria per i paesi dell’intera provincia.
La soluzione si materializza in un vecchio tamburo, tenuto come reliquia nel magazzino della sala della musica e recuperato dal maestro Angelo. E proprio nel mistero che avvolge il tamburo si manifesta l’ultimo ostacolo di Maurizio sulla strada per diventare musicista…