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- NAPOLI FF 18 - "Contro Corrente" la vita dei canottieri


Sinossi *:
Sulla banchina del porto di Castellammare i canottieri del Circolo Nautico Stabia mettono a mare le barche. E’ l’alba.
I canottieri iniziano a vogare superando le barche ancorate nel porto, i muscoli si risvegliano, le gambe e le braccia iniziano a spingere, il cuore pulsa. Tutto accade all’ombra del Vesuvio, che osserva con l’orgoglio di un padre i suoi atleti.
Francesco e Vincenzo si muovono all’unisono, la barca scivola sull’acqua e si conquista il campo di allenamento. L’allenamento, ogni allenamento, è duro. Oggi, l’allenamento prevede 6000 metri di fondo sull’acqua, bisogna coprire il tratto di costa che dai cantieri navali arriva al mitico Scoglio di Rovigliano. Gioacchino, oggi allenatore ieri campione del Circolo Nautico Stabia, guida l’allenamento dalla barca. Il megafono amplifica le sue urla. “Leggeri in ripresa! Chiudete, chiudete!”. I consigli preziosi sono per Francesco, Vincenzo e per tutti i ragazzi che all’alba, prima di andare a scuola, scendono in barca ad allenarsi sulle onde del mare.
E’ da queste mattinate che passa la strada che conduce alla vittoria, è su questi mari che sono cresciuti e si sono affermati i campionissimi del passato, oggi simbolo dello sport nazionale, gente del calibro di Giuseppe e Carmine Abbagnale. Il loro esempio è uno stimolo fortissimo per i ragazzi che si allenano oggi.
L’allenamento termina e i ragazzi rientrano al circolo. Uno alla volta conquistano la banchina e, poi, i componenti delle singole squadre tutti insieme ad issare la propria barca ed i remi che devono essere scrupolosamente risistemati ai loro posti. Sudore, precisione, forza, cura e passione. Sono queste le basi per un canottiere al Circolo Nautico Stabia.

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