Note:
NOTE DEGLI AUTORI
La risposta alla domanda “chi è il re di internet?” è semplice: il gatto. Spiegare il perché è già più difficile.
Ancor prima di YouTube l'uomo preistorico, nelle pitture rupestri, anticipava i gusti odierni prediligendo la raffigurazione della vita animale rispetto ad altri soggetti. Dalle grotte di Lascaux, passando per Topolino sino a Au Hasard Balthazar di Bresson, l'universo delle immagini creato dall'uomo è stato popolato da un infinito numero di animali.
L'origine di questa predilezione è forse da ricercare nella funzione che l'animale ha avuto, involontariamente e su un piano simbolico, nel tragitto percorso dall'uomo nell'intento di costruire una propria identità separata dal resto della natura. La sfera animale ha assunto significati differenti e contrastanti tra loro a seconda dei tempi e delle culture: dalla venerazione sotto forma di idoli totemici sino alla rimozione dalla spiritualità in quanto esseri privi di anima.
Nel tentativo di realizzare un profilo di purezza che lo separi in maniera inequivocabile dal resto degli esseri viventi, l'essere umano degrada e confina gli animali attribuendo loro caratteristiche di se stesso che intende censurare. Ma se abbiamo imparato qualcosa da Freud e Co. èche il rimosso si vendica e se non riesce a trovare spazio nella realtà oggettiva, si serve di quella simbolica per raggiungere il nostro io profondo. Diorama è un documentario sulla presa che il richiamo del mondo animale ha su di noi. Un richiamo che ci lascia interdetti davanti ad un interlocutore, l’animale, che ci attraversa come fantasmi col suo sguardo.