Sinossi *: Un’auto procede lenta sul litorale domizio, arranca tra vetri rotti e asfalto dissestato. Alessio ha solo dodici anni, e con la fronte poggiata sul finestrino combatte con l’inadeguatezza e con un mal di stomaco che lo tormenta da quella mattina. Quella domenica, su quel lembo di costa che ospita spiagge deserte e case abbandonate, lo aspetta una sorpresa, un regalo tardivo per il suo dodicesimo compleanno. Suo padre gli ha già spiegato qualcosa, ma Alessio non è sicuro di aver davvero capito cosa lo attende. Sa solo che quella domenica mattina non sarebbe andato a servire Messa come chierichetto ma sarebbe partito verso il mare con suo padre, in una mattinata tra uomini, con il culo poggiato sul sedile sfondato dell’Alfa 147. Maurizio è alla guida, le mani sono salde sul volante, ma condivide con suo figlio un certo timore. Sua madre non sa e non deve sapere niente, perché una cosa tra uomini non contempla la presenza di altre donne, ne basta una sola. Lo stomaco batte forte, Maurizio aziona la freccia e accosta. Una ragazza nera come il cielo che da lontano minaccia pioggia si avvicina alla macchina e sale. Si chiama Fatima, santa come il nome che porta, puttana come l’esistenza che trascina.