Sinossi *: La notte tra l’11 e il 12 settembre 1919, un gruppo di legionari guidati dal poeta Gabriele D’Annunzio parte da Ronchi per cercare di conquistare la città di Fiume. Fu sicuramente una operazione militare, patriottica e nazionalista, ma rivelò anche uno spirito nuovo. Le basi politiche e sociali della “Reggenza”, una comunità in piena rottura rispetto al sistema morale e sociale vigente all’epoca, furono influenzate dalle nuove idee che si ispiravano alle avanguardie artistiche. La sperimentazione di un modello alternativo, per molti versi progressista, o anarchico, con un respiro cosmopolita portano alcuni a vedere l’esperienza di Fiume come un anticipazione delle comunità hippy degli anni’60.
Fiume come la “Città di vita”, una sorta di piccola “controsocietà” sperimentale, con idee e valori non in linea con quelli della morale corrente. Ciò che fa della Fiume dannunziana una parte del nostro mondo è lo stile melodrammatico e poetico, la folla che divenne “ strumento” dell’abilità retorica di D’Annunzio. La potenza dei rituali e dei simboli da lui utilizzati, la politica della manipolazione delle masse, la politica del mito e del simbolo su cui Mussolini poi costruirà l’ideologia del Fascismo.