Sinossi *: Da queste parti ormai è sempre più raro voler fare il pastore, così quest’estate all’alpeggio di Caldenno sono in due a fare il lavoro di dieci. Claudio e il piccolo Gabriele badano a più di cento mucche che cercano in quota l’erba buona. Non esiste pausa, non esiste calma. Bisogna mungere, governare il bestiame, trasportare il latte, fare il formaggio, rassettare la malga, cucinare. E piove quest’anno, piove che dio la manda. Gabriele, 13 anni, esile e riservato, sta per diventare “grande”; è la prima volta che passa l’estate in alto, ha deciso di provare cos’è una transumanza. In montagna ha trovato Claudio il Mandriano; lui di anni ne ha 28 ma sembrano di più a vedere il volto segnato dalla fatica di questa vita e le mani piene di esperienza e segni. Gabriele non dimentica di aver chiesto al padre la moto quando tornerà a valle, come tutti i suoi compagni che l’hanno già. Ma ora, qui, quella che pensava sarebbe stata un’estate diversa, una scelta facilmente reversibile sembra entrargli nelle ossa, come l’umidità di notte nei vestiti, come il puzzo delle bestie tra i capelli. Non si diventa grandi per prova. E quando la mattina alle quattro ci sono cento mucche da mungere non c’è più spazio per Gabriele per chiedersi cosa vuole fare da grande, ciò che importa è ciò che fa adesso. Il pastore in alpeggio.