Sinossi *:
Il suono Instabile della libertà” è un documentario che parla di musica, di amore per l’arte, di ricerca di un suono originale e coraggioso: è un documentario che parla di democrazia.
L’Italian Instabile Orchestra è una big band “sui generis”: non ha un direttore, la linea viene dettata da una gestione corale ed è figlia di innumerevoli assemblee e discussioni che inutilmente, come dice Gianluigi Trovesi, “cercano di dare una impronta univoca” alle 18 voci che compongono questa orchestra.
“…Ma poi quando c’è da suonare si suona…” e in quei momenti la lotta per affermare le proprie idee, non a parole ma con il suono, ri-esplode lirica e vitale. Questo continuo incontro / scontro di idee, la continua ricerca di un equilibrio musicale e umano che rappresenti tutti i musicisti e nessuno in particolare, la capacità di ognuno di delegare in fiducia le scelte artistiche ed organizzative, diventa la sostanza che rende il suono di questa Orchestra così unico, ed è quello che gli autori vogliono raccontare ne “Il Suono Instabile della Libertà”.
Il racconto è strutturato seguendo il filo di una ideale tournè da Istanbul a Londra attraverso le interviste ai musicisti e a chi con loro ha viaggiato e li ha seguiti in questi vent’anni di attività.
Trascinato in un road movie incalzante lo spettatore partecipa non solo ai concerti ma anche alle dinamiche interne di scontro e confronto, vero e proprio motore di questa utopistica “Libera Democrazia Musicale”, scoprendo che grazie a ciò l’Instabile è teatrale, folk, jazz, sguaiata, rigorosa, formale, solenne e divertente… con swing…
Dipende solo da chi guida il pullman in questa tappa per le strade del Mondo.

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