Sinossi *: 1938. Enrico Fermi riceve il premio Nobel per la Fisica e lascia l’Italia. Con la sua partenza sembra segnata la fine di un momento di grazia della ricerca scientifica italiana svolta da Fermi e dai suoi collaboratori, i “ragazzi di via Panisperna”, un leggendario insieme di cervelli che contribuirono a fondare la moderna fisica nucleare.
Ma a Roma, all’Istituto di Fisica de La Sapienza rimane – di quel gruppo –Edoardo Amaldi e con lui alcuni giovani ricercatori: Ettore Pancini, Oreste Piccioni, Marcello Conversi. Età media 27 anni, freschi di laurea e due di loro sotto servizio militare. Tre ragazzi pieni di belle intenzioni. E la più importante è quella di riuscire a dimostrare per via sperimentale l’esistenza di una particella : il mesotrone. Tutto procederebbe normalmente come in qualsiasi ricerca se non scoppiasse la guerra e nel giro di pochi anni Roma, da scenario dei trionfi fascisti, non diventasse il teatro di un’apocalisse possibile.
19 luglio 1943. Bombardamento di San Lorenzo. E’ il primo sulla capitale. Migliaia di bombe, migliaia di morti. Anche La Sapienza viene duramente colpita. Pancini, Piccioni e Conversi decidono di tentare il tutto per tutto per evitare che vadano in cenere ricerche importantissime: è indispensabile spostare macchinari e strumenti in un’altra parte di Roma, più sicura, vicina al Vaticano, al riparo dai bombardamenti. Viene scelto il Liceo Virgilio a via Giulia.
E così mentre per Roma – dichiarata città aperta il 14 agosto del 43 - sono mesi terribili tra incursioni aeree, rastrellamenti, attentati, i ragazzi di via Giulia sfidano il coprifuoco ( per procurarsi tra i residuati bellici i pezzi per le loro macchine), vengono arrestati, si nascondono, combattono coi partigiani e nell’Aula 70 del Virgilio riescono a portare avanti il loro esperimento.
E nell’inverno del 43 a chiuderlo con successo!
Questo esperimento sarà il primo di una serie: altri tre si svolgeranno tra il ‘44 e il ‘47 a La Sapienza e porteranno Conversi Pancini e Piccioni a fare una scoperta sensazionale: un’altra particella fino ad allor ignota, diversa dal mesotrone ( dalla ricerca sul quale erano partiti ) che battezzeranno “muone”.
Nel 1968 quando il fisico nucleare americano Alvarez ritirò il premio Nobel disse: "Come opinione personale vorrei dire che la fisica moderna delle particelle iniziò negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, quando un gruppo di giovani fisici italiani, Conversi, Pancini, Piccioni, che erano a Roma nascosti alle forze di occupazione tedesca, iniziarono un esperimento fondamentale”