Sinossi *:
Protagonista di Senilità, il film di Mauro Bolognini del 1962, ispirato al romanzo di Italo Svevo, è insieme Claudia Cardinale, nel ruolo di Angiolina, ragazza spregiudicata quanto enigmatica, e la città di Trieste, che fa da sfondo alle sue avventure amorose.
La città di Angiolina, il nuovo documentario di Gloria De Antoni e Oreste De Fornari prodotto dalla Cineteca del Friuli, con il contributo dell’Assessorato al Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia e della FVG Film Commission, si propone di far rivivere quei giorni di 50 anni fa, attraverso i ricordi di quanti hanno partecipato o soltanto presenziato alle riprese del film, gli attori, Claudia Cardinale e Philippe Leroy, il costumista Piero Tosi, le comparse triestine, lo scrittore Claudio Magris e Tullio Kezich, scomparso l’estate scorsa e al quale il documentario è dedicato.
Memorie, commenti e confronti sono stati raccolti dai due autori in modo inconsueto, intervistando i testimoni sui luoghi delle riprese, importunando i passeggeri di un tram, oppure pedinando un’attrice (Betsy Blair) nelle sue deambulazioni nei giardini pubblici di Trieste in un giorno di pioggia. Senza dimenticare gli interventi di Lelio Luttazzi, l’unico non testimone delle riprese, presente nel documentario come una sorta di genius loci che dispensa riflessioni e ricordi sulla Trieste di ieri.
Ne viene fuori un mosaico policromo e prismatico dove si alternano cinema e televisione, bianco e nero e colore, 8 millimetri e 35 millimetri, brani del film di Bolognini e cinegiornali d’epoca,in un montaggio liquido che restituisce nel gusto di oggi la radiografia di un film simbolo della città di Trieste.



Note:
I filmati d'epoca presenti nel documentario sono tratti da:
- Istituto Luce (“Teddy Reno e i Bersaglieri”, 1954; “Bora a Trieste”, Cinegiornale Mondo Libero, 1954)
- La Cineteca del Friuli (i funerali di Francesco Ferdinando, 1914, Trieste nel secondo dopoguerra; Trieste cantico d’amore)
- Teche Rai (Sul set di Senilità; interviste con Letizia Fonda Savio, Claudia Cardinale e Mauro Bolognini)
- Filmati 8mm Sul set di Senilità, Trieste sotto la neve, Trieste sotto la bora sono stati girati da Ludovico Zabotto
- Filmato familiare 9,5mm Trieste Anni Trenta di autore sconosciuto è stato gentilmente concesso da Paolo Venier.
Nel documentario sono presenti le seguenti canzoni
- “Gò son lontan de ti Trieste mia” (Publio Carniel, Raimondo Cornet-Corrai) eseguita da Lelio Luttazzi; “Il pullover” (Migliacci-Meccia) cantata da Gianni Meccia
- “Le mille bolle blu” (Rossi-Pallavicini) cantata da Mina
- “Trieste” (Endrigo) eseguita da Sergio Endrigo
- “Come sinfonia” (Donaggio) eseguita da Pino Donaggio
- “È mezzanotte” (Testa-Cozzoli-Compari) eseguita da Joe Sentieri
- "Vecchia America" (Luttazzi) eseguita da Teddy Reno
- “Marcia Turca” (W. A. Mozart) eseguita da Lelio Luttazzi e Jazz Orchestra (1957)
- “Le valse a mille temps” (Brel) eseguita da Jaques Brel
- “Il visconte di Castelfombrone (Malatesta-Morbelli-Nizza) eseguita dal Quartetto cetra
- “Fox delle gigolettes” (F. Lehar) eseguita da Lelio Luttazzi e Jazz Orchestra
- “Ritorno a Trieste” (Luttazzi) eseguita da Lelio Luttazzi

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