Sinossi *: Alessandro ha lasciato l’Italia per Berlino 6 anni fa, e vive lì ancora oggi. Come migliaia di giovani e meno giovani partiti dall’Italia nell’ultimo periodo sulla propaganda dei media che dipingono la capitale tedesca come un luogo in cui tutto è facile. Non per tutti però è una dolce vita.
Un vecchio detto dice che dopo 6 anni in un paese straniero, realizzi finalmente cosa sei davvero: un immigrato. Improvvisamente ti senti disorientato e nostalgico, con un senso generale di malessere e il desiderio di scappare. Questo è esattamente la situazione in cui si trova Alessandro: lottando per sapere come ci sia arrivato, decide di battere le strade di Berlino, trovare altri italiani e vedere come la stanno affrontando.
Questo è il viaggio del film, da Berlino alla “little Italy” berlinese. Lungo il percorso perderemo la nostra strada imbattendoci in personaggi e coincidenze: un viaggio esilarante attraverso i frammenti di storie dei
diversi protagonisti che hanno lasciato l’Italia per motivi diversi.
Lontano dai soliti reportage sociali con i loro toni solenni, ne La Deutsche Vita possiamo sbirciare una coloratissima comunità italiana, sia frenetica che eroica, sopravvissuta ad anni di freddo, inverni grigi e
caffè annacquati.
In un certo senso Berlino è una mamma affidabile che può accoglierli e appoggiare i loro sogni; in un altro è invece un pianeta distante, pieno di contrasti e incongruenze. Questa disconnessione crea situazioni che vanno dal tragico al comico. La storia di questa piccola comunità di immigrati è uguale ad altre, in tutti gli angoli del pianeta. Le domande e le incertezze sono le stesse di ogni individuo che decida di vivere lontano da casa. Dopo che la meraviglia iniziale e la scoperta di un paese straniero è svanita, troviamo Alessandro: è confuso e ancora un po’ perso ma, in qualche modo, è pronto ad affrontare il suo settimo anno a Berlino.