Sinossi *:
Il film "La Discoteca" racconta un futuro distopico in cui un’autorità non ben identificata proibisce il ballo e il libero sfogo alle emozioni, ed esercita il proprio potere sulle persone trasformandole in rose. Un grottesco retro-futuro in cui un’applicazione digitale sorveglia le case e seleziona esseri umani per una
serata speciale in discoteca, luogo deputato a consumare un rituale finalizzato alla riproduzione controllata della specie. Nella discoteca non vi è traccia di divertimento, imprevisto, scoperta dell’altro.
È qui che Sylvester (Eva Robin’s) regina/tiranna del Babilonia, accompagnata da altri abitanti di questo luogo spettrale (Anna Amadori, Charlie Bianchetti, Kenjii Benjii e Alex Paniz), accoglie Didi (Eugenia Delbue) ed Ermes (Pietro Turano) due giovani antieroi che daranno vita a una sorprendente trasformazione.

Cast

Interpreti:
Eva Robin's (Sylvester)
Anna Amadori (Abitante del Babilonia)
Charlie Bianchetti (Abitante del Babilonia)
Kenjii Benjii (Abitante del Babilonia)
Alex Paniz (Abitante del Babilonia)
Eugenia Delbue (Didi)
Pietro Turano (Ermes)

Soggetto:
Jacopo Miliani

Sceneggiatura:
Jacopo Miliani

Musiche:
Thomas Costantin

Curatore del Progetto:
Elisa Del Prete

Curatore del Progetto:
Silvia Litardi

Partitura Coreografica:
Annamaria Ajmone

Foto Backstage:
Sara Scanderebech

Progetto Grafico:
Alessandra Mancini (II)

NOTIZIE 'La Discoteca'

Libri


Libro sul film "":
"La Discoteca"
di Jacopo Miliani, Elisa Del Prete, Silvia Litardi, Viaindustriae Publishing, 2021
Grazie a una rete di collaborazione con il Centro di Documentazione “Flavia Madaschi” del Cassero LGBTI+ Center, l’Archivio Luca Lucati Luciani a tema LGBTQIA+ e la rivista “Babilonia” (mensile a tematica gay fondato nel 1982 da Felix Cossolo ed Ivan Teobaldelli e chiuso nel maggio 2009) e l’archivio personale dei fratelli Roncarati proprietari del Kontiki. La finalità del progetto editoriale non è quello di archiviare e documentare l’effimero, ma di condividere una raccolta di frammenti che compongono la ricerca personale condotta da Jacopo Miliani in parallelo alla costruzione del film. Il volume è organizzato in diverse sezioni che mirano a evidenziare come le discoteche possano essere interpretate quali contesti di contaminazione, trasformismo, relazioni amorose e gestualità dal forte potenziale politico e sociale, in grado di offrire una lettura sul presente e una prospettiva sul futuro. Nella parte testuale, contributi di Jacopo Miliani, artista, Elisa Del Prete e Silvia Litardi, curatrici di NOS, Mariuccia Casadio, art consultant di Vogue Italia esperta di tematiche legate a cultura e stile, Luca Locati Luciani, saggista, e una conversazione tra l’attrice del film Eva Robin’s.



Note:
Il film La discoteca ha trovato la location principale nel Kontiki di Vigarano Mainarda. Inaugurata nel 1974 nel ferrarese, culla delle grandi discoteche degli anni '80 e ’90 e delle balere, il Kontiki nacque per concerti, spettacoli dal vivo e musical (aveva addirittura un suo corpo di ballo!) diventando un grande salotto musicale per artisti come Cocciante, De André, Renato Zero, Donna Summer, New Trolls, Rockets. Grazie all'amicizia tra il fondatore Gianfranco Roncarati e Gaetano Castelli, uno tra i più noti scenografi della televisione italiana conosciuto soprattutto per aver disegnato tanti palchi di Sanremo e di fortunati programmi TV come Canzonissima o Fantastico, il Kontiki vanta scenografie avveniristiche e in movimento, oltre ad arredi ricercati, che contribuirono a renderlo una meta del divertimento per oltre quarant'anni.
Una lunga storia quella del Kontiki che Jacopo Miliani ha voluto a suo modo omaggiare allestendo qui, nella profonda provincia italiana, il set per il suo film, dando corpo a quella discoteca del retro-futuro in cui è ambientata la sua opera.

Appositamente per il film, Miliani realizza la scultura luminosa al neon Babilonia che diventa parte integrante del set cinematografico rinominando il luogo in cui è ambientata la storia. Col suo nome allusivo e metaforico la discoteca Babilonia è uno spazio composto da luoghi diversi che fanno eco al percorso di trasformazione che si sviluppa durante la narrazione del film e che vuole indurre anche lo spettatore a un cambiamento: "Babilonia” come insieme di voci, idee, linguaggi e identità fluide.

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