Sinossi *: Rimini 1946, la guerra è appena finita e la città è un cumulo di macerie. I cittadini non perdono tempo, i giovani vengono mobilitati per sgomberare le strade. La prima giunta comunale ha di fronte a sé una situazione drammatica da fronteggiare. Il vicesindaco Gomberto Bordoni, membro del Comitato di Liberazione nazionale, ha un’idea per far fronte al dramma più grande di quel momento: l’enorme massa di sfollati, in una città che è stata tra le più bombardate d’Italia. Bordoni attiva la rete dei contatti socialista e arriva una risposta solidale dal Soccorso Operaio Svizzero, che a Rimini manda aiuti e persone: tra loro l’architetto Felix Schwarz e Margherita Zoebeli, educatrice e assistente sociale, fin dai tempi della guerradi Spagna, nel corso della quale aveva salvato un centinaio di bambini figli di antifascisti, portandoli personalmente in Francia. Nell’area dell’Anfiteatro di Rimini vengono montate 13 baracche di tipo militare, disposte a villaggio, secondo la nuova filosofia architettonica svizzera, e nate per dare soccorso a bambini e famiglie senza casa: è il primo nucleo di quello che diventerà un progetto educativo straordinario, in cui le idee innovative dei grandi pedagogisti europei come Freinet, Bovet, Pestalozzi e Montessori, Steiner, Adler, incontreranno le istanze della nascente scuola attiva di De Bartolomeis, Laporta, Borghi, Don Milani e Malaguzzi. Tutti modelli pedagogici che facilitano il rapporto bambino-ambiente e la liberazione dagli schemi precostituiti. Oggi, dopo decenni in cui il Ceis (centro educativo italo-svizzero) ha attraversato tante fasi intrecciate alla storia d’Italia, si prepara alla sfida forse più difficile: l’ipotetico trasferimento da quel luogo originario, dove educazione, storia recente e storia antica della città hanno convissuto per 75 anni…