Sinossi *:
Il 19 febbraio 2013 Massimo Troisi avrebbe compiuto 60 anni. Un compleanno importante che alimenta il ricordo e la nostalgia per l’attore napoletano che invece è scomparso quasi vent’anni fa.

Il racconto si intreccia con le più importanti e celebri apparizioni di Troisi in tv, con gli aneddoti dei suoi film e i volti degli amici più importanti – Roberto Benigni, Lello Arena, Gianni Minà, Enzo Decaro, Pino Daniele, Renzo Arbore – che con lui hanno condiviso una carriera breve ma ricca di momenti intensi, comici, poetici, sempre sospesi tra la delicatezza e la malinconia.

Massimo Troisi è infatti ancora un personaggio amatissimo dal pubblico, che viene ricordato con pudore e tenerezza da chi ha lavorato con lui. I suoi film sono spaccati della filosofia napoletana, indolente e fatalista e i suoi personaggi sono sempre stati uomini timidi, pigri e sognatori. Eppure, in tanti si sono riconosciuti nel personaggio dell’emigrante di “Ricomincio da tre”, o del timido corteggiatore di “Scusate il ritardo”, così come hanno dispensato sorrisi i racconti della sua famiglia, gli sketch di No-Stop con gli amici della smorfia, gli aneddoti della sua infanzia e dei suoi primi approcci col cinema.

Di Troisi è emerso sempre il suo lato malinconico e poetico, ma il Troisi che manca al pubblico, soprattutto quello napoletano, è anche un uomo irriverente e provocatore, che tra le righe riesce a parlare di politica e che si diverte a smontare i luoghi comuni su Napoli, sulla povertà, sulla famiglia. Un personaggio a tutto tondo appassionato di calcio e legatissimo alla sua terra, innamorato del cinema e del teatro, e che ha fatto della modestia, dell’umiltà e della discrezione, il suo stile di vita.

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