Note:
I PROTAGONISTI
Il sindaco
Il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, ama profondamente la sua città. La conosce in ogni anfratto, e sin da giovane si è speso instancabilmente per valorizzarla. Il suo obbiettivo, infatti, è sempre stato quello di contribuire al suo riscatto attraverso politiche culturali ed economiche che ne hanno fatto brillare il potenziale.
Con entusiasmo, Raffaello ci racconta la storia della rinascita di Matera, di cui è stato ed è ancora protagonista, regalandoci, tra le altre cose, l’aneddoto della scoperta della Cripta del Peccato Originale, che in molti chiamano “la Cappella Sistina dell’arte rupestre”.
L’arcivescovo
Monsignor Antonio Caiazzo è l’arcivescovo di Matera-Irsina. È una figura cardine, conosciuta e amata da tutti. Custode della tradizione ma anche pastore di anime, è un uomo di grande apertura mentale, estremamente colto, che ama elargire piccole perle di cultura locale e insegnamenti sacri.
L’architetto
Mattia Antonio Acito non è nato nei Sassi: ci sono nati e cresciuti i suoi genitori, che li hanno sempre considerati un posto da cui fuggire. Già dagli studi a Firenze, racconta, egli ne ha fatto materia d’esame e se n’è innamorato, fino a scegliere di abitarci per dimostrare che i Sassi non erano un’onta bensì un qualcosa di unico, quindi da valorizzare. Così, negli anni novanta ha affiancato Renzo Piano nel loro restauro e recupero.
L’esperto Unesco
Intellettuale, architetto, esperto Unesco per le zone aride, la civiltà islamica e gli ecosistemi in pericolo, Pietro Laureano è colui che ha permesso l’iscrizione dei Sassi di Matera e del Parco della Murgia nella lista del World Heritage Unesco. Laureano, con trasporto e zelo, ci accoglie nel suo studio e ci spiega la storia di Matera in tutte le sue tappe fino al futuro della città e a come l’esempio di Matera può essere un motore per alcune zone del mondo.
Gli anziani dei Sassi
Sisina e suo fratello Giuseppe sono nati nei Sassi, da cui sono stati evacuati per trasferirsi nelle nuove case che lo Stato ha imposto loro. Da quando abitano nel Piano, dicono, riconoscono che le loro vite sono cambiate in meglio e non tornerebbero più indietro. Ci raccontano come fosse faticosa la giornata, dalla sveglia prestissimo per lavorare nei campi o organizzare le risorse di casa, divise tra uomini e animali, che vivevano sotto lo stesso tetto. Qualche rimpianto? Sì, il vicinato e la sensazione di far parte di una grande famiglia.
Il panettiere
Come ogni giorno, Massimo Cifarelli, panettiere, è uno dei primi ad alzarsi. Lavora l’impasto del suo pane con impegno e gesti sicuri, pieni di passione e esperienza. Il tipico pane a tre punte che sforna, racchiude un significato di profonda devozione: simboleggia infatti la Trinità. È esattamente come quello che producevano suo padre, il padre di suo padre, e i loro predecessori. Mentre Massimo e un suo aiutante impastano e infornano, tornano con la memoria ai racconti dei loro nonni, fornai a loro volta.
I muratori
Pasquale Di Lena e il suo collega e amico Eustachio Grieco sono due muratori locali che hanno partecipato al recupero di numerosissimi edifici nei Sassi. Il tufo, la roccia calcarenitica in cui sono ricavate queste abitazioni, spiega Pasquale, va lavorato con precisione secondo una scienza precisa, tramandata di generazione in generazione.
La guida turistica
Antonio Manicone è nato e cresciuto a Matera. Di professione è guida turistica e attraversa la città accompagnando ogni giorno una nuova fila di persone curiose. Il suo volto si illumina, mentre racconta la storia di quei luoghi e della sua amata Matera e mentre constata, con ironia mista a orgoglio, quanto nei Sassi, ora, ci siano vita, cultura, turismo e speranza per il futuro della città e dei suoi abitanti.
Gli attori
Antonio Montemurro è un grande nome del teatro materano. Con la sua compagnia “Talia Teatro” racconta Matera ai locali e ai turisti, in un suggestivo e caratteristico spazio teatrale ricavato nelle viscere del Sasso Barisano. Con vocazione e ardore ci accompagna alla scoperta dell’opera “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi, regalandoci un’accorata interpretazione. Ad accompagnarlo Patrizia Minardi, talentuosa attrice che ci descrive lo stupore e lo sconcerto della scoperta di una Matera che si è cercato di nascondere per disprezzo della povertà.
Il cartapestaio
Raffaele e sua sorella sono la quarta generazione di Pentasuglia a preparare il carro della Festa della Bruna. Quest’anno il testimone è passato nelle loro mani. Raffaele ci parla della genesi del loro carro, delle figure che ha plasmato per decorarlo, di come si sentano emozionati ma anche sotto pressione, perché nel loro lavoro si dovrà rispecchiare la città intera.
Il Cavaliere della Bruna
Angelo Raffaele Ruggieri è un Cavaliere della Bruna. Sono i più ammirati dalla folla durante la festa: ogni volta che passano sono sguardi e applausi. Il loro è un compito svolto con devozione e fierezza, mentre accompagnano e, idealmente, proteggono il carro su cui svetta la statua della Madonna della Bruna.