Note:
Girato tra la campagna marocchina e Milano e realizzato con attori non professionisti, il film racconta la storia vera di Adil, un bambino che vive nella campagna del Marocco con la madre, i fratelli e il nonno capo-famiglia. E’ un mondo povero, dove fin da piccoli si lavora per ore nei pascoli, gli adulti possono essere rudi, e studiare è un privilegio per pochi. Adil sa che restare in Marocco significa avere un destino segnato, quello dei giovani pastori invecchiati precocemente che vede intorno a sé. Per questo vuole raggiungere il padre, El Mati, emigrato da anni in Italia per lavorare e mantenere la famiglia. L’insistenza del figlio e il desiderio di offrirgli un futuro diverso convincono El Mati a portarlo con sé. Andarsene, però, è anche una frattura, una separazione dolorosa dalla propria storia, dai propri affetti e dalla comunità.
Il film accompagna lo spettatore nel percorso del protagonista, tredicenne, alla scoperta di un nuovo mondo e di una nuova cultura. L’Italia non è il paese delle città favolose e della ricchezza facile sognata nell’infanzia, ma offre ad Adil la possibilità di studiare, vivere nuove esperienze e costruire nuovi legami.
Dopo dieci anni di assenza dal Marocco, Adil, ormai adulto, ritorna nel suo paese, intraprendendo un viaggio di ricerca e di riscoperta delle proprie radici, che lo aiuti a intrecciare i fili della sua storia e della sua identità, perché “solo se conosci da dove vieni, puoi sapere chi sei”.
Il film, realizzato senza finanziamenti e in modo indipendente, offre una prospettiva originale sui temi della migrazione e dell’identità culturale, affrontandoli dal punto di vista dei bambini e dei ragazzi.