Note di regia del film "Ultimi della Classe"


Note di regia del film
Il regista L. Biglione con L. Fremont
Ultimi della Classe” è una commedia sentimentale giovanile.
L’idea era quella di affrontare in modo leggero tematiche come la scuola, l’insegnamento, Internet, i Blog, l’amore, il fatto che la realtà spesso è diversa dall’apparenza (come il protagonista, sfigato nella vita, eroe nel suo blog).
Tutto ciò in un susseguirsi di vicende nelle quali si ride, senza mai perdere di vista i sentimenti.
Ultimi della Classe” è quindi un film leggero, ma credo che a modo suo porti con sé anche dei concetti più seri: per esempio, la bella insegnante privata che si spoglia davanti all’allievo, pur citando naturalmente vari film degli anni settanta, ha un significato un po’ diverso. Innanzitutto è giocato sulla commedia più che sul voyeurismo. Poi sia la professoressa che Michele hanno in realtà scopi differenti.
E quello dell’insegnante, pur nel paradosso, si avvicina molto a ciò che dovrebbe fare un professore: motivare un allievo allo studio ed aiutarlo a crescere. Lei, seppure con metodi inusuali lo fa, i professori a scuola (quella del film, naturalmente) neanche lontanamente.
Ultimi della Classe”, infatti, è un film in cui gli adulti spesso non fanno bella figura.
I genitori di Michele, il protagonista, passano il tempo a prendere lezioni di ballo sudamericano e non si accorgono fino in fondo dei suoi problemi.
Il padre di Cecilia, l’amica d’infanzia di Michele, ha appena lasciato la moglie per una ragazza.
I professori fanno di tutto meno che insegnare e motivare davvero i ragazzi. Si salvano solo il preside e la madre di Cecilia, che da “casalinga” disperata, riscopre l’amore attraverso un divertente idraulico metallaro.
A livello registico, ho cercato di fare un film molto semplice, di mettere in scena il copione mantenendone inalterate le sue caratteristiche di commedia giovanile e di freschezza, senza la necessità di “giovanilismi” a tutti i costi o di utilizzo degli estetismi dei videoclip, se non nei momenti strettamente necessari al racconto.
Ho quindi basato la regia sul copione e sugli attori.
E proprio gli attori sono, a mio parere, una delle migliori sorprese di questo film.
E mi riferisco agli adulti ma anche e soprattutto ai giovani.
C’è veramente una bella generazione di giovani attori che sta crescendo. Attori che a vent’anni affrontano seriamente il loro lavoro e sanno passare con una semplicità incredibile dalla commedia al dramma.
Alla fine, soprattutto grazie a loro, è venuto fuori esattamente il film che volevo: una commedia divertente, a volte un po’ “cattiva”, attraversata da gag, ma anche da momenti di emozione e sentimento.

Luca Biglione

15/05/2008, 08:00