Note di produzione del film "Focaccia Blues"
Il film nasce da un’idea del giovane produttore Alessandro Contessa e del giornalista Onofrio Pepe.
L’avventura è partita con la sfida di realizzare un film in grado di conservare sia nella fase di produzione che in quella di distribuzione la filosofia del piccolo che vince grazie alla qualità. Un film indipendente che nonostante il piccolo budget intende raggiungere anche il pubblico straniero grazie al racconto di una storia locale con caratteristiche universali.
Focaccia Blues si caratterizza per la costante attenzione prestata sul piano comunicativo, sfruttando una serie di eventi in giro per l’Italia finalizzati a pubblicizzare il film e utilizzando le enormi opportunità di Internet -
www.focacciablues.it- Facebook/ Focaccia Blues- per comunicare con migliaia di utenti.
Per questo motivo, sin dalle prime battute, il film ha già attirato l’attenzione della Stampa Nazionale, della CNN, EURO NEWS, TVE spagnola, New York Times.
Il film, realizzato con il contributo dell’Assessorato al Turismo e dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia, della Apulia Film Commission, si avvale della collaborazione dell’Associazione Amici del Fungo Cardoncello, della Mediterranea Film .
Fondamentale è stato anche l’apporto di enti pubblici e associazioni (Comune di Altamura, Camera di Commercio Puglia, Slow Food, Libera Terra Puglia); di sponsorizzazioni private e del product placement (Italgest, Conad, Cisa, Piaggio, Peroni, Dimarno srl, Banca Popolare di Puglia e Basilicata) e della collaborazione di agenzie di comunicazione (2elle Design, Vox Design).
La teoria delle uova (Il Cinema dell’aia)
Da piccolo mi divertiva l’acquisto delle uova direttamente nelle masserie del mio paese, scovare nell’aia le uova fresche ancora calde. Per i massari erano i soliti nascondigli, per me la magia di ritrovarle nei posti più disparati.
Un tempo erano le uova della masseria, oggi sono le uova biologiche nr. 0. La numerazione è necessaria per distinguere le uova fino ad arrivare al nr. 3.
Le nr. 0 sono le uova dell’aia, delle galline libere di beccare tutto ciò che vogliono; sono galline felici che covano uova a volte imperfette e, diciamolo, anche con il guscio un po’ sporco.
Le uova nr. 3, ci danno invece l’ordine e la lucentezza, ma anche l’omologazione e la tristezza di covate in batteria nelle ristrettezze delle gabbie. Covate industriali e con lo stesso sapore.
Mi piace ancora considerare il cinema indipendente, come una masseria che con mentalità artigianale alleva e coltiva le sue creature.
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Focaccia Blues" è una creatura nata dopo l’incontro con un personaggio fondamentale per il film, Onofrio Pepe. Grazie a lui e al suo entusiasmo ho conosciuto la storia della focacceria di Altamura.
E forse non sarebbe nato senza l’apporto di una giovane sceneggiatrice, Alessia Lepore, che ha strutturato la parte documentaria e di fiction.
C’è un altro protagonista di questo film, e nonostante il parere di alcuni, ho scelto lui come regista. Quando ho conosciuto la storia ho subito pensato a Cirasola, alla sua follia artistica, alla sua generosità.
Molti mi invitavano a non puntare su Nico perché fuori dal coro e imprevedibile.
Ecco, penso che il Cinema italiano stia perdendo la sana imprevedibilità e imperfezione. Vedo troppi film plastificati e perfettini, proprio come le uova nr. 3.
Quelle uova prodotte e ben distribuite in punti vendita omologati.
Non chiedo molto, ma solo il piacere di poter avere la speranza di produrre ancora qualcosa che possa essere scovato per restituire la felicità, la libertà e il buon sapore del diverso.
Alessandro Contessa