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Il documentario "50 italiani" su Rai Uno in
occasione della Giornata della Memoria


Il 27 gennaio, in seconda serata su Rai Uno il lungometraggio documentario di Flaminia Lubin su 50 italiani che salvarono circa 50.000 ebrei.


Il documentario
Mercoledě 27 gennaio 2010 in occasione della Giornata della Memoria, Rai Uno trasmetterŕ il documentario “50 italiani”, prodotto da Francesco Pamphili per Film Kairos e presentato in anteprima a New York nell'ambito della 4th Rai Italian Fiction Week.

Il film documentario di Flaminia Lubin, giornalista e produttrice di documentari indipendenti, racconta le storie piene di contraddizioni, di senso dell’onore e di coraggio di Cinquanta tra ufficiali e diplomatici piů alti in grado dell’Italia fascista che, nei primi due anni del secondo conflitto mondiale, in Croazia, Francia del Sud e Grecia hanno salvato piu di 50.000 Ebrei.

Le loro azioni, del tutto autonome e indipendenti tra loro, sono state ingegnose, coraggiose e in alcune occasioni comicamente creative, sempre tese a escogitare il modo migliore per non assecondare la “soluzione finale”. Detestando lo zelo anti-semita di Hitler, questi uomini sono riusciti a trovare il modo per non consegnare gli Ebrei delle zone occupate dall’Esercito Italiano in mano ai Tedeschi; hanno permesso a molti Ebrei di fuggire in massa nelle aree sotto loro controllo, rilasciando loro falsi passaporti italiani, inventando ogni sorta di bugie pur di tenerli in vita e nascosti.

Il film non vuole presentarli come eroi, ma riportare alla luce le storie, poco conosciute dal grande pubblico, di persone che hanno lasciato un segno di grandissima umanitŕ nella storia. Uomini che, costretti ad una scelta, hanno rischiato per il bene dell’altro che avevano di fronte.

Non eroi ma uomini e donne come tutti, intrisi di oscurita’ e luce, di peccato e grazia, che al momento decisivo hanno detto si all’ umanita’, alla giustizia, alla vita.

Nel film la documentazione storica, fornita dalle corrispondenze epistolari tra i diplomatici e ufficiali all’estero e Mussolini, da materiale ufficiale d’archivio della guerra e da cinegiornali degli anni ’30 e ’40, si alterna con il racconto personale ed emotivo della storia da parte di figli e nipoti dei fascisti e degli Ebrei salvati.

Quello che rende questa storia unica č l’altissimo numero di Ebrei che sono scampati alla deportazione nei campi di sterminio grazie a ufficiali e diplomatici appartenenti al regime fascista che, a rischio della propria carriera e, a volte, della propria vita, hanno aiutato e sono stati complici del popolo Ebreo che si trovava sotto la loro responsabilitŕ amministrativa. Il tutto suffragato da una eccellente documentazione che ci porta a comprendere le ragioni e le tattiche dei protagonisti. Lettere e documenti ufficiali su come questi fascisti abbiano deliberatamente violato gli ordini, con grande costanza e tenacia.

I "50 Italiani" del film sono stati suggeriti dal Centro Simon Wiesenthal per il titolo di “Giusti fra le Nazioni”, onorificienza che ogni anno lo Yad Vashem di Gerusalemme attribuisce ad individui che si sono distinti in atti di resistenza all’Olocausto.

Le ricerche della Lubin hanno convolto gli archivi e le biblioteche del Centro Simon Wiesenthal e l’Istituto della Fondazione USC Shoah a Los Angeles, il Museo alla Memoria dell’Olocausto a Washington, lo Yad Vashem - Memoriale Ufficiale d’Israele delle Vittime Ebree dell’Olocausto e il Ministero degli Esteri di Roma. Ognuna di queste istituzioni ha sostenuto attivamente il progetto mettendo a disposizione la propria documentazione.

25/01/2010, 18:02