TATANKA, lontano dalla malavita a suon di pugni
Roberto Saviano l'ha visto. Gli è piaciuto e ha sottolineato come sia fedele alla sua idea iniziale. "
Tatanka" è il nuovo film di
Giuseppe Gagliardi, tratto proprio dall'opera di Saviano "
La Bellezza e l'Inferno"; una storia di boxe, di malavita, di Campania, di amicizia.
Michele è
Tatanka, un giovane pugile, interpretato dal campione Mondiale dilettanti
Clemente Russo, che cerca di uscire dalla spirale malavitosa in cui tutto è scivolato nella sua
Marcianise. E capisce che l'unico modo per farlo è la boxe; diventare un campione, andare alle
Olimpiadi e affermare la sua personalità sopra a quella diffusa e soverchiante della camorra.
Il film di
Giuseppe Gagliardi, prodotto da
Gianluca Curti e
Galliano Juso con il contributo del
Mibac e di
Rai Cinema, è un nuovo affresco sull'hinterland napoletano; un capitolo secondo di "
Gomorra", ma più coinvolto e coinvolgente, con i personaggi forse meno realistici ma sicuramente più interessanti.
Non c'è la freddezza da cronaca della macchina a mano di
Matteo Garrone, ma i paesaggi umani e ambientali, devastati entrambi dagli abusi, colpiscono lo spettatore come un diretto allo stomaco.
E con la boxe a fare da traino visivo, con scene girate in maniera impeccabile, e poco da invidiare ai grandi film americani di genere. Anzi, grazie alle capacità di
Clemente Russo, tutto appare più vero e i momenti sul ring (anello debole dei film sulla boxe) sono più coinvolgenti che mai.
Uno sguardo su un mondo a parte, con le sue regole, le sue abitudini, la sua musica e i suoi campioni. Un mondo che dà la sensazione di essere una vera miniera di storie per il nostro cinema.
Clemente Russo è un a rivelazione nel ruolo di Tatanka, molto diverso, a suo dire, dal proprio reale carattere. E dunque un'interpretazione vera e propria assolutamente da non sottovalutare.
Giorgio Colangeli ha poco da invidiare al Burt Young di Rocky, Maestro di pugilato e gestore della palestra Excelsior di Marcianise. Bravo e giusto anche
Carmine Recano, nel ruolo di Rosario, che sceglie di sacrificarsi per l'amico
Tatanka.
Insomma, un film italiano da vedere e che da quella rara sensazione che i soldi pubblici del finanziamento siano stati utilizzati bene e spesi per un valido motivo.
04/05/2011, 16:09
Stefano Amadio