Galliano Juso, nel corso della sua lunga carriera (quasi 70 fi lm prodotti), è stato l’emblema di una razza di produttori corsari di cui si è perso lo stampo.
Nato a Alberona, in provincia di Foggia, il 21 gennaio 1937 e morto a Roma il 10 novembre 2024 mentre finiva il film Mangia!, ha avuto una lunga e appassionata carriera, densa di titoli, ondeggiante tra il cinema popolare e quello d’autore. Radicale e aperta alla conoscenza e alla scoperta, è stata la fi lmografi a di Galliano Juso, avviata negli anni Setta...visualizza tuttoanta e mai smessa, sempre in cerca fi no all’ultimo di nomi nuovi dafare conoscere ( Anna Piscopo con la sua opera prima Mangia! ).
È proprio con un poliziottesco nel segno di corruzione, contrabbando e crimine – Il poliziotto è marcio di Di Leo con Luc Merenda – che Juso esordisce nel 1974. Milian appare per la prima volta in un fi lm prodotto da Juso due anni dopo, Squadra antiscippo di Bruno Corbucci. Se gli anni Settanta vedono il produttore foggiano impegnato soprattutto in questo genere, il decennio successivo si apre con titoli
inscritti nella comicità: quella da barzelletta de I carabbinieri (1981) di Francesco
Massaro e il capolavoro di Cicero W la foca (1982), testo visionario e anarchico con
un’indimenticabile Lory Del Santo e un cameo di Moana (poi per Juso protagonista
di Amami, del 1993, un anno prima di morire).
Ma Juso ama spiazzare. E quindi, in alternanza con questo cinema di genere di
qualità anche molto divergenti eppure sempre salutarmente necessario, eccolo dimostrare la sua vicinanza ad alcuni dei registi che stavano scrivendo pagine ori-
ginali all’interno del cinema italiano: Cinque giorni di tempesta (1997), Metronotte (2000) di Calogero, Lo zio di Brooklyn (1995) di Ciprì e Maresco – film-faro del cinema italiano contemporaneo – incastrato fra Chicken Park (1994) di e con Jerry Calà e l’esordio nel lungometraggio di Rezza e Flavia Mastrella Escoriandoli (1996). Inoltre, Juso ha saputo intercettare quel cinema erotico, ribelle, fuori dalle convenzioni, realizzato da cineaste coraggiose e di talento appartenenti a generazioni diverse: Giuliana Gamba (produce Profumo, 1987 e La cintura, 1989), Monica Stambrini (Benzina, 2001), Maria Martinelli (Amorestremo, 2001, thriller erotico con Rocco Siffredi). Sempre lungimirante e anticonformista nelle scelte.
Sempre innamorato del cinema nelle sue stratifi cazioni alte e basse e nei suoi profi -
cui slittamenti e contaminazioni. Produsse anche Spara che ti passa (1993) di Carlos
Saura con Francesca Neri e Antonio Banderas che, non sarà forse stato un caso al
momento della scelta, si rifà a un racconto di Giorgio Scerbanenco.